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·6 December 2025
Andreazzoli: "26 maggio? Mi diedero del "laziale". Una macchia indelebile per i tifosi"

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26 maggio 2013, una giornata che i tifosi laziali e giallorossi difficilmente dimenticheranno. Era il giorno della finale di Coppa Italia, in cui all’Olimpico di Roma, si affrontarono in un derby attesissimo Lazio e Roma: la squadra di Pekovic ebbe la meglio ad avere meglio, vincendo per 1-0 grazie allo storico goal di Lulić.
Una giornata indelebile non solo per entrambe le tifoserie, ma anche per Aurelio Andreazzoli, allora ex allenatore della Roma e in panchina proprio quel giorno. L’ex tecnico ha rilasciato quest'oggi una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport, in cui ha ripercorso alcune tappe fondamentali della sua carriera, soffermandosi in particolare su quella finale di Coppa Italia.
Il 26 maggio resta una brutta macchia, indelebile per i tifosi. Quella partita offuscò tutto il lavoro svolto fino a quel momento, che era stato molto positivo. Ma questo non lo ricorda nessuno.
In queste situazioni l’allenatore si ritrova spesso solo. anche se perde la squadra, il giudizio ricade su chi siede in panchina. Penso che quella gara l’abbiano persa più Totti, De Rossi & Co. Non Andreazzoli. O per lo meno, non soltanto.
Mi diedero dell’inadeguato, qualcuno anche del laziale. Fu un periodo negativo, i fischi provenienti dalla Sud mi hanno ferito. Quando mi diedero del laziale? Ci fu una polemica con Osvaldo, che fece un po’ troppo il furbetto. Se ne uscì con un’esternazione poco felice, diciamo così.
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