Lazionews24
·6 December 2025
Andreazzoli svela: «Roma? Mi diedero dell’inadeguato, qualcuno anche del laziale. Fu un periodo brutto»

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Nel calcio, si dice spesso che la felicità si giochi su pochi centimetri: quelli che possono trasformare un palo in un gol. Aurelio Andreazzoli lo sa bene. Nella sua lunga carriera ha ricoperto mille ruoli, ma a Roma per anni è stato ricordato soltanto come “l’allenatore della finale persa”, marchiato da quell’amara sconfitta nel derby di Coppa Italia del 2013.
Un periodo complicato, fatto di critiche e di un’etichetta difficile da scrollarsi di dosso. In un’intervista a La Gazzetta dello Sport, l’ex tecnico è tornato su quei momenti, raccontando emozioni e riflessioni di una pagina che ha segnato la sua storia.
LA FINALE PERSA E I FISCHI DI ROMA «Mi diedero dell’inadeguato, qualcuno anche del laziale. Fu un periodo brutto, i fischi della Sud mi hanno fatto male. Una brutta macchia, indelebile per i tifosi. Cancellò tutto il lavoro fatto fino a quel momento, che era stato molto buono. Non se lo ricorda nessuno, però. L’allenatore in questo è un uomo solo. Perde la squadra, ma il giudizio ricade su chi era in panchina. Credo che quella partita l’abbiano persa più Totti, De Rossi & Co. Non Andreazzoli. O per lo meno, non soltanto.
L’anno dopo lei scelse di restare nello staff di Rudi Garcia. Alla presentazione della squadra fu il primo ad uscire, ricoperto dai fischi. Mi hanno fatto male. Anche perché fischiavano solo me, come fossi l’unico colpevole. Me li sono presi a testa alta, sono passato oltre. Ma è incredibile pensare quanto ci si dimentichi in fretta del lavoro fatto in precedenza. Era stato buono, una media di 1,8 punti a partita e nessuno se lo ricorda».


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