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·21 June 2025
Arbitri come agenti di pubblica sicurezza, parla Zappi (Aia): «Battaglia di civiltà!»

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·21 June 2025
Antonio Zappi, Presidente dell’Aia, ha commentato con soddisfazione la modifica dell’art.583 del codice penale che di fatto equipara gli arbitri agli agenti di pubblica sicurezza. Da parte sua un accento posto sul valore della riforma.
IL RICONOSCIMENTO – L’Aia ha ottenuto quella riforma legislativa che chiedeva da tempo con l’approvazione della modifica dell’art.583 del codice penale. Grazie ad essa, la categoria degli arbitri viene di fatto ad essere equiparata a quella degli agenti di pubblica sicurezza, introducendo un elemento sanzionatorio e di deterrenza rispetto ai casi – oggi sempre più frequenti – di violenza contro la classe arbitrale. A commentare la notizia è il Presidente dell’Aia Antonio Zappi, il quale ha così accolto la riforma: «Sto provando una grande gioia ed emozione per l’approvazione di questa legge storica. La tutela degli arbitri entra finalmente nel codice penale ed è il frutto di mesi di lavoro e di incontri con i quali abbiamo portato all’attenzione politica e mediatica questa emergenza sociale. Ringrazio ovviamente il ministro Abodi, il Governo ma anche tutti coloro che, da tutti gli schieramenti, hanno sostenuto questa grande battaglia di civiltà».
IL RAGIONAMENTO – Ad esprimere il proprio parere positivo alla riforma è stato anche il Ministro dello Sport Carlo Abodi, che si è così espresso sul punto: «All’interno del Decreto legge Sport è presente la norma sugli arbitri e tutte le figure tecniche che assicurano la regolarità della competizione. Queste figure saranno omologate, per punibilità e pene rispetto a chi li aggredisce, ad agenti di pubblica sicurezza».