Calcionews24
·25 November 2025
Atalanta, Palladino ha il duro compito di rilanciare i big. Le possibili mosse del tecnico della Dea

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L’Atalanta è in piena fase di riscoperta. L’arrivo di Raffaele Palladino sulla panchina nerazzurra rappresenta più di un semplice cambio tecnico: è l’inizio di un percorso di ricostruzione per una squadra che, nelle ultime settimane, ha perso certezze, ritmo e protagonisti. L’obiettivo del nuovo allenatore è chiaro: riportare continuità ai risultati e recuperare quei giocatori che finora hanno deluso le aspettative.
Il caso più evidente riguarda Ederson. Il brasiliano, una volta leader indiscusso del centrocampo, appare oggi opaco e rallentato. La sua intensità è il termometro del gioco atalantino: quando manca, l’intera squadra ne soffre. Il calo è iniziato nella seconda metà della scorsa stagione e non si è arrestato, complici anche alcune scelte poco brillanti sotto la gestione Juric. Palladino dovrà motivare Ederson, puntando sul suo desiderio di rilancio in Serie A e su un posto nella Seleção per i prossimi impegni internazionali.
In fase offensiva, le incognite non mancano. De Ketelaere, talento emotivo ma fragile nei momenti chiave, ha avuto un rendimento altalenante nel 2025 ed è diventato spesso un corpo estraneo al progetto. La fiducia e la continuità saranno fondamentali per rimetterlo al centro del gioco. Stesso discorso per Samardzic, che ha brillato a intermittenza, in particolare in Champions League. La sfida contro l’Eintracht potrebbe essere un’occasione speciale per il giovane tedesco di ritrovare motivazioni in patria.
Lookman, dopo un inizio promettente, deve ritrovare il suo impatto decisivo: è il vero top player della rosa e una pedina essenziale per accendere la luce nei momenti difficili. In difesa, Hien ha mostrato fragilità, spesso aggravate da un reparto che concede troppo spazio. Palladino dovrà lavorare sulla solidità collettiva per far rendere al meglio anche le individualità in difficoltà.
Tra le seconde linee, spunta Daniel Maldini. Il figlio d’arte, mai pienamente convincente a Bergamo, aveva trovato la sua migliore versione sotto Palladino al Monza. L’ingresso a gara in corso contro il Napoli segnala fiducia da parte del tecnico, che potrebbe trasformarlo in una risorsa inattesa.
Altri giocatori, come Brescianini e Musah, scalpitano per una chance, mentre Krstovic dovrà ritrovare fiducia e gol. L’unica certezza al momento è Gianluca Scamacca: fisicità, presenza e voglia di protagonismo lo rendono un punto di riferimento immediato per l’attacco. L’Atalanta di oggi è un cantiere aperto, dove ogni giocatore ha una sfida personale. Palladino non lavora solo sul piano tattico, ma anche su quello mentale, cercando di risvegliare i big, valorizzare le seconde linee e ridare identità a un gruppo che punta a ritrovare le ambizioni perse.
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