Atalanta, Palladino: “Vincere era fondamentale. Ora ce la giochiamo con tutti” | OneFootball

Il tecnico dell’Atalanta dopo il successo sofferto contro il Genoa: “Queste partite tempra il carattere”.

L’Atalanta supera il Genoa e porta a casa tre punti pesanti in chiave Europa. Una vittoria arrivata nel finale, sofferta e sporca, ma che secondo Raffaele Palladino può dare slancio alla squadra in vista del calendario complicato. Il tecnico ha analizzato la gara ai microfoni di DAZN, tra complimenti agli avversari e riflessioni tattiche. 

Le parole di Palladino dopo Genoa–Atalanta

Che tipo di partita è stata?  “Non esistono partite facili in Serie A. Voglio fare i complimenti al Genoa: nonostante l’inferiorità numerica non ha mollato un centimetro, per noi è stata una gara molto complicata. Noi siamo stati un po’ lenti nella manovra e nel giropalla: potevamo fare meglio gli uno contro uno, dovevamo aprire le loro maglie. Nella ripresa abbiamo aggiustato qualcosa con i trequartisti”.Quanto conta questa vittoria?  “Oggi serviva vincere, i tre punti erano fondamentali. Queste partite ci danno l’entusiasmo che ci serviva e ci garantiscono di scalare la classifica”.Un’esultanza diversa dal solito. Come mai?  “Non è da me esultare così tanto, è la prima volta che mi capita e preferisco stare più calmo. Oggi mi sono lasciato un po’ andare e ho corso con i ragazzi. L’abbiamo vinta con sofferenza, il Genoa ha anche avuto l’occasione per segnare. Vincere così tempra anche il carattere, fa capire che abbiamo margini di crescita. Ci sono partite sporche e, se le vinci, regalano tanto valore”.Ora arriva un calendario complicato. Come lo affrontate?  “L’obiettivo mio e della squadra era fare più punti possibili prima delle gare con Inter, Roma e Bologna. Noi dobbiamo lavorare partita per partita: ora siamo nella parte sinistra della classifica perché la squadra ci teneva. Queste vittorie contribuiscono ad alimentare l’autostima e ce la giochiamo con tutte. Abbiamo perso qualche giocatore per la Coppa d’Africa, dobbiamo recuperare chi c’è fuori”.