Ballotta: «La Lazio ha iniziato benissimo la stagione e ad aver aiutato il club sono stati due aspetti fondamentali. Su Provedel…» – ESCLUSIVA | OneFootball

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·28 November 2024

Ballotta: «La Lazio ha iniziato benissimo la stagione e ad aver aiutato il club sono stati due aspetti fondamentali. Su Provedel…» – ESCLUSIVA

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Ballotta, ex portiere biancoceleste, ha parlato in esclusiva a Lazionews24 dei temi relativi alla Lazio esprimendo queste sue considerazioni

Dopo lo scetticismo iniziale di quest’estate. la nuova Lazio di Baroni è partita forte e i risultati lo stanno dimostrando. specialmente il 2°posto in classifica condiviso con Atalanta, Fiorentina e l’Inter Campione d’Italia. Ma quali sono i segreti di questi successi dei biancocelesti in questa prima parte di campionato? Nella Capitale si sono ribaltate le gerarchie visto l’andamento della Roma? A questi due quesiti, e non solo, ha risposto ed espresso il suo parere l’ex portiere Marco Ballotta in esclusiva a Lazionews24

L’inizio di stagione prorompente della Lazio è sotto gli occhi di tutti grazie al grande lavoro della squadra e di mister Baroni. Quale è stata secondo te, fin’ora, la partita chiave che ha fatto veramente capire che la Lazio può fare qualcosa di importante e quale sarà invece quella che farà capire che può fare lo step definitivo?


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«L’inizio di stagione forte della Lazio non è dipeso da una partita in particolare, ma dal fatto che la squadra sta giocando bene, con serenità, nonostante un inizio con alti e bassi e questo ha smentito lo scetticismo iniziale da parte di critici e tifosi. La ricetta giusta per fare in modo che i ragazzi giocassero bene è stata la calma che ha trasmesso la società, la quale ha avuto pazienza, specialmente con Baroni. Anche lui ha dato il suo contributo con le sue idee tattiche di gioco, che stanno risultando vincenti. Un’altra cosa da dire che sta consentendo alla Lazio di fare un inizio di stagione importante è la fiducia e questa arriva con le vittorie, perchè più successi arrivano più un club prende consapevolezza della propria forza. Questo sta accadendo ai biancocelesti, i quali però non devono assolutamente commettere l’errore di considerarsi i più forti di tutti e quindi devono restare umili e divertirsi. Il calo purtroppo arriverà, ma sono sicuro che i ragazzi riusciranno a rimanere a galla ugualmente essendo un gruppo compatto e coeso».

A proposito di mister Baroni, quest’estate il tecnico toscano è stato accolto dallo scetticismo di opinionisti e tifosi. Come è possibile, secondo te, che ancora oggi nel calcio si debba avere per forza l’idea che un allenatore non dal nome altisonante debba per forza andar male al cospetto invece di un nome di livello e non provare a pensare invece al contrario? Lo scetticismo nei suoi confronti può essere stato per il tecnico un aiuto anziché un danno?

«Purtroppo ancora oggi nel calcio non si ha pazienza verso un allenatore che magari non ha un nome altisonante, ma questo capita anche con i calciatori di quel calibro. Quindi non c’è da stupirsi e si parte sempre col presupposto che per forza le cose debbano andar male, ma di scontato non c’è mai nulla. Baroni ha dimostrato con il lavoro e con la lunga gavetta di sapersi meritare a pieno questa splendida opportunità di allenare la Lazio e il tecnico toscano non se l’è fatta scappare giustamente. Se l’è conquistata col tempo e con la pazienza, rispetto magari ad Inzaghi che oggi è un grande allenatore, ma è stato fortunato ad avere subito come prima opportunità quella di dirigere un club di prestigio come quello biancoceleste».

Confrontando la situazione delle due romane, secondo te cambiano le gerarchie capitoline o è ancora presto per dare già un giudizio su Roma e Lazio anche in vista del derby del 6 Gennaio? Secondo te Baroni. se fosse stato alla Roma. sarebbe riuscito a far bene oppure si sarebbe lasciato trascinare nel caos societario come è capitato anche a Juric?

«La classifica parla chiaro per le due squadre e dimostra nei numeri che la differenza tra le due compagini capitoline c’è ed è palese, oltre che evidente. Oltre che nei risultati e nei punti, questo distacco evidente lo si nota anche dal gioco che esprimono i due organici, perchè se dal lato biancoceleste un’idea chiara c’è, da quello giallorosso invece non c’è. E i risultati non vengono fuori e giustamente la piazza protesta, ma uscire da questa situazione è naturale che diventa complicato. Quando un club è gestito da proprietà straniere è difficile che nell’organico dirigenziale trovi un membro di costoro che ha passione per quel club, a meno che non è presente un elemento che, magari, fa il presidente di quella società ed è italiano e allora si che si vede. Baroni alla Roma? Difficile capire se anche lui avrebbe avuto difficoltà e se si sarebbe lasciato trascinare anche lui nel caos, perchè Juric ad esempio non ha assolutamente colpe. Le responsabilità del momento difficile dei giallorossi sono di altri e non del tecnico croato. Nelle squadre bisogna avere pazienza, perchè nessuno fa i miracoli, e attualmente mi viene difficile pensare ad un cambio di andamento della Roma se continua ad avere questa situazione».

Se dovessi analizzare la rosa di Baroni, quale giocatore attualmente promuoveresti, di quale rimanderesti il giudizio e quale reputi sia ancora in ritardo considerando le idee tattiche del toscano?

«Io non mi sento di entrare nello specifico su chi sta facendo bene e su chi non sta andando bene, anche perchè tutta la squadra nel suo insieme sta andando benissimo. Rovella ad esempio si sta dimostrando un calciatore di grandissimo livello. La Lazio è un gruppo coeso e tutti danno il proprio contributo grazie anche alla bravura di Baroni, il quale sta facendo sentire tutti parte integrante di un progetto».

Della Lazio finora si è sempre parlato di elogi come giusto che sia vista la stagione importante che sta avendo, ma se dovessi trovare un difetto sia tattico che di atteggiamento di squadra quale diresti? Se fossi Fabiani, a Gennaio dove andresti a rinforzare la squadra e qual è il giocatore che alla Lazio manca che sarebbe perfetto per Baroni?

«Della Lazio, io ripeto, faccio veramente fatica a trovare difetti, perchè attualmente nella squadra non ci sono. Certo ora come ora è facile dare i premi ai calciatori, ma è anche vero che questo splendido inizio stagionale ha zittito i critici e gli scettici che questa estate erano prevenuti su questa squadra. Con la Fiorentina, in cui è arrivata la sconfitta, è arrivata non per errori o colpe della squadra ma per errori arbitrali lampanti. A Gennaio? Dipende quale obiettivo la società vuole porsi, altrimenti io sinceramente non toccherei assolutamente nulla visto che la Lazio è una macchina perfetta che sta funzionando benissimo».

Un giocatore che risulta essere in ritardo rispetto gli altri, che a differenza loro però conosce Baroni è Noslin. Come giudichi finora la sua stagione e secondo te per il ragazzo l’approdo nella capitale è stato un salto evidentemente troppo grande? Quanto potrà incide nel riscatto morale di un giocatore il fatto che conosce già il tecnico?

«Noslin c’è da dire che è al suo primo anno in una squadra importante, ed il livello alto certamente ha condizionato le sue prestazioni. Ma è anche vero che non per forza tutti i calciatori devono rendere allo stesso livello. Avere come allenatore Baroni può essere per l’ex Verona un grande vantaggio, perchè sa cosa il tecnico vuole da lui e può consentirgli di avere fiducia e più forza in se stesso».

Della stagione importante della Lazio ne sta beneficiando in particolar modo Provedel. Ti chiedo come vive il portiere il fatto di avere davanti a sé una difesa forte, sente di aver già buona parte del lavoro fatto oppure ci sono lo stesso apprensione e tensione durante la partita come in caso di situazioni negative?

«La tensione e la concentrazione in un portiere ci sono e ci devono essere sempre. E’ chiaro che avere una difesa forte aiuta una squadra, ma anche avere un portiere altrettanto bravo è un ulteriore vantaggio. Tutto questo insieme di fattori permette alla squadra di lavorare al meglio e di riuscire allo stesso tempo a fare le cose nel miglior modo possibile, ottenendo di conseguenza risultati altrettanto importanti nella stagione».

A proposito di Provedel ti chiedo, secondo te, come mai Spalletti non vuole provare ad osare e tentare a dar fiducia al portiere biancoceleste e qual è il dettaglio lampante che differenzia lui e Donnarumma? Perchè Zaccagni per la Lazio è imprescindibile e fondamentale e tatticamente per Spalletti in Nazionale no?

«Donnarumma c’è da dire che ha un’esperienza importante, specialmente a livello internazionale da diversi anni, e le partite europee da lui disputate in carriera lo hanno aiutato ad avere una mentalità giusta. Provedel è un ottimo portiere, che può ambire senza problemi ad un posto tra i convocati di Spalletti. Attualmente è un gradino sotto ma non per la sua bravura e forza, che anzi sono elevate e ottime, ma per le scelte che il ct azzurro fa quando dirama la lista. Zaccagni? Il fatto che sta facendo bene nella Lazio non garantisce obbligatoriamente che in Nazionale ci sia lo stesso trattamento, perchè nella propria nazionale sei uno dei tanti, ma sono sicuro che anche sull’ex Verona Spalletti si ricrederà. Lo selezionerà più spesso e il fatto che ora non accada non è perchè lo ha bocciato. Anzi tutt’altro».

L’Italia si è guadagnata, dopo un ottimo girone, il pass per il turno successivo di Nations League. Ti chiedo, è già un primo step di crescita dopo il flop di Euro 2024, oppure per giudicare una Nazionale più matura bisogna prima valutarla durante le qualificazioni per il mondiale 2026? Questa Italia andrà al mondiale ad oggi per te?

«L’Italia di oggi è certamente diversa rispetto a quella vista durante l’Europeo di quest’estate. Adesso la Nations League dà un’indicazione su come sta maturando la squadra, ma il vero banco di prova devono essere le qualificazioni al mondiale e il mondiale stesso, in cui subentrano squadre di livello elevato. Ma gli azzurri li vedo in crescita, anche se era impossibile fare peggio di quest’estate. Se dovessi dire se questa Italia va al mondiale dico si, ma bisogna vedere le altre partite per poter dare un giudizio completo e definitivo».

Da ex giocatore della Lazio che conosce bene la piazza, a quale giocatore daresti qualche consiglio per riuscire a rendere ancora meglio in questa stagione? Se dovessi descrivere la Lazio e i tifosi con un aggettivo quale useresti?

«Beh per riuscire a rendere al meglio ed entrare nel cuore dei tifosi è chiaro che, come anche qualsiasi giocatore, devono dare tutti il meglio e fare prestazioni importanti come sta facendo ad esempio Tavares. E’ un imprescindibile per questa squadra e in campo è imprendibile, ma anche lo stesso Dia si sta dimostrando un calciatore di livello. L’aggettivo per la Lazio e i tifosi? I supporter biancocelesti sono stati sempre molto affettuosi con me ,anche perchè io ho sempre dato il massimo e ho fatto il mio dovere, che è quello che ogni tifoso vuole vedere. Una cosa che va riconosciuta è che il popolo laziale è molto attaccato alla squadra e ci tiene, mentre alla Lazio stessa attribuirei la parola “bravura” per esempio in Lotito. Ha saputo, con il lavoro e con le scelte importanti, ottenere risultati elevati».

Si ringrazia Marco Ballotta per la cortesia e la disponibilità dimostrate nel corso di questa intervista.

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