Barzaghi a gamba tesa sul calciomercato Inter: «Già spesi 70 milioni ma serve altro» | OneFootball

Barzaghi a gamba tesa sul calciomercato Inter: «Già spesi 70 milioni ma serve altro». Le parole del giornalista esperto di vicende nerazzurre

In un’estate che per l’Inter non è più quella della celebrazione della seconda stella, ma di turbolenze inattese e di un calciomercato Inter già dispendioso, emerge una domanda fondamentale: come si mantiene alta la fame di vittorie? In questo clima, dove le discussioni sul futuro di alcuni big si intrecciano con la necessità di rinnovare l’organico, si inserisce l’analisi del giornalista di Sky Sport, Matteo Barzaghi. Secondo la sua lettura, il vero tema in casa nerazzurra non è solo tecnico, ma mentale.

L’impressione, spiega Barzaghi, è che il gruppo abbia bisogno di una “rinfrescata” psicologica, per scacciare il fantasma dell’appagamento che già aleggiava la scorsa estate. Sebbene il club abbia già investito quasi 70 milioni di euro per innesti come Bonny, Sucic, Henrique e Zalewski, la sensazione è che la squadra debba ritrovare una convinzione e una grinta smarrite. In quest’ottica, gli “scossoni” delle ultime settimane, e in particolare le parole forti e dirette del capitano Lautaro Martinez, non vanno letti solo come un segnale di tensione. Al contrario, secondo Barzaghi, potrebbero rappresentare la scossa necessaria a risvegliare l’ambiente, un catalizzatore indispensabile per assicurarsi che la nuova Inter riparta con una fame diversa, pronta a lottare su ogni pallone.

Le sue parole: «Il gruppo nerazzurro ha bisogno di una rinfrescata, anche importante. Ci saranno da prendere decisioni, tra Bonny, Sucic, Henrique e il riscatto di Zalewski il club ha già speso quasi 70 milioni di euro. L’impressione è che questi innesti non siano abbastanza e serve altro, la squadra deve ritrovare condizione e convinzione. Squadra appagata post seconda stella, si diceva la scorsa estate. È un tema, un tormentone: questi scossoni serviranno perché l’Inter che ripartirà avrà una grinta diversa. Le parole di Lautaro vanno proprio in quella direzione».