Inter News 24
·13 February 2025
Bellinazzo spiega tutto: «Il bond dell’Inter è importante, ha risolto i problemi di bilancio, Oaktree proprietà solida. Se venderà? Vi dico questo»
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·13 February 2025
Il noto giornalista del Sole 24 Ore, Marco Bellinazzo, ha rilasciato una lunga intervista a TeleLombardia nella quale ha spiegato nel dettaglio quella che è l’attuale condizione economica e societaria dell’Inter.
LA SITUAZIONE DELL’INTER – «In questo momento l’Inter è un club che ha risolto una parte importante delle problematiche economico-finanziarie che si portava dietro soprattutto dopo il Covid e in relazione al progressivo disimpegno della proprietà cinese. Oggi ha una proprietà solida e che ha un progetto non a breve termine: si è arrivati ad un bilancio, quello del 2024, con il record di fatturato con oltre 470 milioni e un rosso ridotto a 36. Ha una situazione debitoria ancora molto alta che comporta un esborso tra i 30 e i 40 milioni di euro all’anno solo di interessi passivi che va risolta: ma per il resto è un club che è uscito abbastanza bene dalla crisi dovuta alla pandemia. Club come Inter e Juve che avevano avviato piani di investimento importanti si sono trovati in quella fase in grave difficoltà e hanno dovuto accelerare il piano di rientro facendo fronte a deficit da centinaia di milioni: ma questo è stato gestito abbastanza bene»
COME RISOLVERE LA QUESTIONE DEBITI E INTERESSI? – «E’ una scelta che spetta alla proprietà: l’Inter ha un bond importante che scade nel 2027 da più di 400 milioni. Deve fare una scelta nell’iniettare capitale nel club ed estinguere questo debito: può farla la proprietà o si può avviare un circolo virtuoso, come l’Inter sta già facendo, in cui aumenti i ricavi, riduci i costi, entri in utile e hai un gruzzoletto con il quale puoi abbattere progressivamente l’indebitamento. Oppure lo fai in maniera radicale e strutturale con un intervento della proprietà, modello utilizzato dalla Juventus, con Exor che ha fatto più di 900 milioni di aumento di capitale».
SE L’INTER NON POTEVA ISCRIVERSI AL CAMPIONATO? – «Non ci sono gli elementi per dirlo secondo me: l’Inter ha avuto una serie di problematiche, più di altre società, ha utilizzato la normativa prevista per tutti per dilazionare la copertura delle perdite. E il 90% sono già state coperte. E questo l’ha messa nelle condizioni di potersi iscrivere tranquillamente e di non essere un club sull’orlo della liquidazione. Se poi parliamo del fatto che dovrebbero esserci regole più stringenti, credo assolutamente di sì: ma se guardiamo all’asset Inter e i parametri sui debiti, stipendi e iscrizioni, questi sono stati rispettati. Anche in Europa: l’Inter è sotto Settlement Agreement firmato nel 2022 e ha rispettato i paletti. La nuova regola aurea dell’Uefa impone di non spendere più del 70% del fatturato in ingaggi dei giocatori, ammortamenti e costi per gli intermediari, l’Inter al 2024 la rispetta: è intorno al 60% dei costi. Poi tutto è migliorabile, ma parlare di club sull’orlo della liquidazione e che non poteva iscriversi mi sembra un po’ forte».
SE OAKTREE RIMARRÀ A LUNGO ALL’INTER? – «Le previsioni erano quelle di un classico atteggiamento da fondo, che ha un orientamento temporale intorno ai tre anni. Nel caso specifico c’è il progetto stadio che rappresenta un salto di qualità per il club e per una proprietà come un fondo che potrebbe valorizzare incredibilmente l’asset ai fini di una futura rivendita. In questo senso l’orizzonte potrebbe anche essere più ampio: se poi dovesse arrivare da un momento all’altro un’offerta già soddisfacente, Oaktree la valuterebbe. Ma non siamo nelle cose ordinarie che possono accadere».
LE PROBABILITÀ DI AVERE UN NUOVO PROPRIETARIO CHE NON SIA UN FONDO? – «Io non credo che i fondi abbiano l’intento di defraudare: l’interesse è speculativo ma va a coincidere con quello dei tifosi, bisogna andare verso una gestione sostenibile, che non significa tagliare a prescindere i costi perché diventa controproducente perché mina la competitività sportiva. Va trovata la sostenibilità che renda autonomo il club a lungo termine e lo valorizzi il più possibile. Io vedo una coincidenza tra l’interesse del tifoso e quello del fondo. L’Inter e il calcio italiano sono prede appetibili perché hanno ancora valutazioni accettabili sul mercato: i club dell’NFL valgono mediamente 6 miliardi di dollari. C’è quindi l’idea negli investitori, fondi o privati, che ci sia un margine di valore da far crescere: l’interesse sui club italiani è sempre attiva anche da parte di grandi investitori, che possono essere solo americani o medio-orientali. Gli altri mercati, quello russo e cinese, si sono chiusi. In questo momento Oaktree ha tutto l’interesse ad accelerare sul fronte stadio visto che siamo nei mesi decisivi per poi fare le sue valutazioni in un mercato molto vigile».
LA QUESTIONE STADIO – «Siamo in una fase decisiva: entro qualche settimana, la fine di marzo, i club dovranno presentare un’offerta al Comune rispetto alla richiesta di circa 200 milioni avanzata per le aree adiacenti. Dovrebbe poi esserci un input governativo affinché gli stadi possano essere fatti e ristrutturati senza burocrazia: una volta presentata l’offerta e concordata col Comune, la procedura è avviata a chiudersi in tempi brevi. Siamo in un momento di svolta: c’è una condizione politica diversa rispetto al passato, spero possa essere fruttuosa».