Juventusnews24
·23 November 2025
Cabrini convinto: «Il problema della Juventus non è la squadra. La società deve ripristinare queste regole». L’appello al club

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Il pareggio per 1-1 della Juventus contro la Fiorentina ha riacceso le polemiche sulle difficoltà della squadra e sulla gestione complessiva del club. A intervenire con una critica mirata e autoritaria è stato l’ex campione bianconero Antonio Cabrini, che ai microfoni di TMW Radio ha individuato la radice del problema non tanto nel campo, quanto nella struttura dirigenziale e nella mancanza di regole ferree.
Cabrini ha espresso la sua preoccupazione per il fatto che la sua ex squadra sembri vivere un’altra stagione complicata, caratterizzata da risultati altalenanti e mancanza di continuità nelle prestazioni. La Juventus appare come un soggetto incerto in un momento in cui l’ambiente richiede massima determinazione e risposte immediate.
Il giudizio dell’ex difensore è andato dritto al punto, sottolineando che l’instabilità non è imputabile unicamente ai giocatori:
«La Juventus è sempre un punto di domanda. Il problema non è nella squadra, ma l’assetto societario che deve imporre delle regole che aveva in passato. Se vai alla Juventus devi vincere».
L’analisi di Cabrini evidenzia come la crisi di identità e di risultati della Juventus sia una conseguenza diretta dell’assetto societario attuale, che, a suo avviso, ha allentato le regole ferree e la cultura della vittoria che caratterizzavano il club in passato.
Il messaggio è inequivocabile: la Juventus è un club dove vincere non è un’opzione, ma un obbligo. La dirigenza è chiamata a ripristinare quei principi di rigore che hanno costruito la storia vincente della società. Fintanto che l’assetto societario non ritroverà l’autorità e la chiarezza necessarie per imporre tali regole, la squadra continuerà a essere un “punto di domanda” incapace di esprimere il suo massimo potenziale.
Per Cabrini, la soluzione ai pareggi consecutivi e alle prestazioni incerte non si trova solo nelle scelte tattiche di Luciano Spalletti, ma in una revisione profonda della mentalità e del rigore a livello organizzativo.
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