Cafu rivela: «La Roma è pronta a sorprendere, lo scudetto è una battaglia aperta. Gasperini? Per me è la versione 2.0 di lui. Pellegrini e Dybala? Certi giocatori non andrebbero persi» | OneFootball

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·26 November 2025

Cafu rivela: «La Roma è pronta a sorprendere, lo scudetto è una battaglia aperta. Gasperini? Per me è la versione 2.0 di lui. Pellegrini e Dybala? Certi giocatori non andrebbero persi»

Article image:Cafu rivela: «La Roma è pronta a sorprendere, lo scudetto è una battaglia aperta. Gasperini? Per me è la versione 2.0 di lui. Pellegrini e Dybala? Certi giocatori non andrebbero persi»

Cafu ha parlato in un intervista alla Gazzetta dello Sport e tra i temi trattati dall’ex terzino brasiliano c’è in particolare la Roma e il suo avvio di stagione

Alla Roma Marcos Cafu ha percorso decine e decine di chilometri sulla fascia. Il brasiliano oggi concede a La Gazzetta dello Sport un’intervista sui giallorossi e le loro prospettive scudetto.

SORPRESA ROMA«No, perché nel calcio anche le cose improbabili diventano possibili. E i pronostici esistono proprio per essere smentiti».


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GASPERINI E LA SUA IMPRESSIONE«Sebbene non mi abbia mai allenato, per me è lo Zeman 2.0, uno che lavora molto sull’aspetto fisico e psicologico. Avete visto con quale aggressività i giocatori della Roma attaccano gli avversari? Questa è una firma tutta sua».

WESLEY E L’ADATTAMENTO«Forse vi state sorprendendo voi in Italia, io di certo no. È vero che Maicon aveva già esperienza nel calcio italiano e anche io qualcosa ne sapevo, mentre lui ha sempre giocato in Brasile, in un calcio diverso dal vostro. E probabilmente a Roma ci si aspettava anche un giocatore solo tecnico, essendo un brasiliano. Ma lui ha anche altre qualità importanti come la velocità e la disciplina tattica. Per la Roma è una fortuna averlo, anche perché si sta dimostrando prezioso anche a sinistra, non solo a destra».

ROMA SOTTOVALUTATA«Guardi, la Roma viene spesso sottovalutata. E se si vanno a guardare i numeri, soprattutto quelli di questo 2025, ci si rende conto della forza e della continuità della squadra. È anche vero che la A è lunga e piena di insidie e questo vale per tutti. Però, com’è che si dice in Italia? Chi ben comincia è a metà dell’opera…».

LA LOTTA SCUDETTO«Non lo so, è difficile dirlo adesso. Sicuramente sarà una bella battaglia e stavolta non credo che sarà una corsa a due, lo scudetto se lo giocheranno fino alla fine più squadre. Di certo sarei felicissimo se lo vincesse la Roma, soprattutto per i tifosi. Se lo meritano, gli spetta di diritto; quando vedo cantare l’inno mi vengono ancora i brividi».

IL LAVORO DI GASP«Gasperini ha fatto un grande lavoro e in pochissimo tempo, ottenendo subito ottimi risultati. Ma la squadra può ancora crescere, anche perché finora ha dovuto convivere con tanti infortuni. Sono convinto che Gasp rappresenti il vero valore aggiunto».

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GATTUSO DICE CHE MANCINI RICORDA CAFU«Sì, me lo hanno detto. Rino è un amico e bisogna togliersi il cappello per il suo coraggio nell’accettare una panchina che non è che scottasse, bruciava proprio. Ho visto Mancini giostrare in quel ruolo, e pure Celik sta giocando molto bene a destra. Vi dirò di più, ha proprio ragione Rino: sono più forti di me».

SCUDETTO E SOGNO«In Italia e soprattutto a Roma questa è una parola che per scaramanzia non va usata mai. Diciamo che, come ha detto anche Gasperini, nessuno può negare alla gente di sognare».

IL MILAN NON GIOCA LE COPPE«Il Milan ha questo vantaggio, è vero, ma lo deve sfruttare adesso perché – e non lo auguro a nessuno – qualcuno potrebbe essere eliminato dall’Europa e allora i valori si riequilibrerebbero».

LA JUVE«Certo che si riprenderà, e penso anche presto. Non è immaginabile una Juve fuori dai giochi, come non è possibile immaginare ancora un Mondiale senza l’Italia».

ROMA-NAPOLI E I DUE TECNICI«Conte e Gasp sono due allenatori eccellenti, nessuno come loro può sapere come sorprendere l’avversario, visto che vedono i giocatori tutti i giorni. Peccato solo per la squalifica di Gasp, anche se non voglio giudicare le decisioni arbitrali».

PELLEGRINI E DYBALA«Io sono dell’idea che certi giocatori non andrebbero mai persi. Esattamente come alcuni calciatori dovrebbero poi diventare dirigenti nelle società di cui sono un simbolo. Mi vengono in mente Del Piero, Maldini e Totti, gente come loro non si può proprio sprecare…».

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