Cantore: «Il Pallone d’Oro? Che onore. A Washington per crescere. Qui vanno fortissimo e stirano anche le divise. E la Juve…» | OneFootball

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·20 August 2025

Cantore: «Il Pallone d’Oro? Che onore. A Washington per crescere. Qui vanno fortissimo e stirano anche le divise. E la Juve…»

Article image:Cantore: «Il Pallone d’Oro? Che onore. A Washington per crescere. Qui vanno fortissimo e stirano anche le divise. E la Juve…»

Cantore si racconta a La Gazzetta dello Sport: dal Pallone d’Oro al passaggio in America dalla Juventus Women

Una nuova avventura, un sogno americano che diventa realtà. Sofia Cantore, una delle stelle più luminose del calcio femminile italiano, ha lasciato la Juventus Women per iniziare un nuovo, entusiasmante capitolo della sua carriera con le Washington Spirit, diventando la prima calciatrice italiana a giocare nella NWSL, il massimo campionato statunitense.

Una scelta coraggiosa, che arriva al culmine di un’estate indimenticabile, in cui ha brillato agli Europei con la maglia azzurra ed è stata inserita, insieme a Cristiana Girelli, nella prestigiosa lista delle 30 candidate al Pallone d’Oro. Il suo impatto è stato immediato: primo gol all’esordio e l’attenzione del New York Times. In questa intervista esclusiva a La Gazzetta dello Sport, l’attaccante lecchese si racconta, tra l’emozione per i riconoscimenti, le sfide di un nuovo mondo e l’amore, mai sopito, per la Juventus.


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STUPITA DI RITROVARSI TRA LE CANDIDATE AL PALLONE D’ORO«Eh sì, non me lo aspettavo e sono contenta di condividere questo orgoglio con Cristiana. Lo considero un punto di partenza per dare valore a quello che ho fatto. Nella mia carriera ho avuto momenti sì e momenti no. Questo è un momento sì e mi spinge a migliorare ancora».

PENSA DI POTER MAI VINCERE IL PREMIO – «Noooo. Sono una persona che valuta le cose in maniera oggettiva. In quell’elenco ci sono campionesse di livello altissimo».

HA SCELTO L’AMERICA PER CRESCERE – «Da tempo immaginavo di fare un’esperienza negli Stati Uniti. A 25 anni ho sempre messo il pallone davanti al resto, ma so anche che in questa fase potrò crescere. E poi qui abita da un anno mio fratello Thomas, che è laureato in biologia computazionale: un motivo in più per cogliere questa opportunità».

COSA HA TROVATO AL WASHINGTON SPIRIT – «Una grande organizzazione, mi hanno messo a disposizione ogni cosa subito, l’appartamento, la macchina. E le compagne di squadra fanno di tutto per farmi ambientare in fretta».

DIFFERENZE NEGLI ALLENAMENTI«Lavoriamo molto con la palla. E devo abituarmi alla loro intensità: qui vanno davvero fortissimo. Stirano tutto, anche le divise da gioco. Questa non l’avevo mai vista».

TRINITY RODMAN È UNA STAR«Molto, tranquilla come le altre. Nel gruppo c’è energia positiva. Sono qui da poche settimane, ma capisco che questo è un clima che può spingerti oltre i tuoi limiti. È come se ti dicessero di provare e riprovare e se la giocata non riesce pazienza, puoi rifarla… Il coraggio in campo è apprezzato. Ma il risultato conta eccome».

GLI OBIETTIVI DELLE WASHINGTON SPIRIT – «Vincere più che si può per essere in buona posizione ai playoff».

I TRASFERIMENTI DELLE ITALIANE ALL’ESTERO IMPOVERISCONO IL MOVIMENTO. – «Non sono d’accordo. L’Italia ha fatto tanti passi avanti, grazie anche alle straniere che sono arrivate nei club e al contributo della Figc. Ora io penso ad Arianna Caruso, a Aurora Galli. Per crescere c’è bisogno di nuove esperienze. Farà bene anche alla Nazionale».

UN MESSAGGIO PER LE EX COMPAGNE DELLA JUVE – «Mi mancano molto, anche se qui sto bene. Andrò a trovarle quando tornerò in Italia e tiferò sempre per loro».

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