Capello esalta il Milan di Allegri: dall’equilibrio tattico alla svolta di Leao centravanti, l’analisi del primato | OneFootball

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·2 December 2025

Capello esalta il Milan di Allegri: dall’equilibrio tattico alla svolta di Leao centravanti, l’analisi del primato

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Capello analizza la crescita della squadra di Allegri, sottolineando l’importanza dei nuovi acquisti e la svolta tattica di Leao punta

Dalle colonne della Gazzetta dello Sport, Fabio Capello offre un’analisi lucida e dettagliata del momento d’oro vissuto dai rossoneri. L’ex allenatore, profondo conoscitore dell’ambiente, non nasconde la sua sorpresa per la rapidità con cui Massimiliano Allegri ha saputo incidere sulla testa dei giocatori, trasformando una squadra che l’anno scorso faticava a trovare equilibrio in una corazzata solida. Fondamentale, secondo Capello, l’apporto dei nuovi innesti a centrocampo.

MILAN IN TESTA«Onestamente no, non me l’aspettavo. Confidavo nelle capacità di Allegri, ma non credevo riuscisse a entrare nella testa dei giocatori così velocemente, anche considerando quel che era accaduto nel Milan dell’anno scorso. Un anno fa la squadra non sapeva assolutamente posizionarsi e difendersi. Max ha saputo dare un ordine, un equilibrio. Gli interpreti sono gli stessi dell’anno scorso ma la differenza la fanno anche Rabiot e Modric, un filtro determinante che era mancato nell’anno precedente».


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L’analisi si sposta poi sulla difesa e sulla gestione delle fasce, dove l’ex tecnico promuove i giovani talenti e sottolinea le difficoltà passate.

L’IMPATTO DEGLI ESTERNI«La fascia sinistra con Theo, lo ha avuto. Prima quando andava a mille, e poi l’anno scorso quando invece non andava proprio. Era diventato il punto debole della linea, dalla sua parte gli avversari venivano giù troppo facilmente e di conseguenza tanti gol arrivavano da lì. Bartesaghi invece mi piace, lo giudico per le partite che ho visto ma non solo. Ne ho parlato con Mauro Tassotti, mi ha detto che è bravo e può avere un futuro nel Milan. C’è da fidarsi di chi lo vede ogni giorno al lavoro».

Capello e il tema Leao centravanti

Il tema tattico più caldo riguarda la nuova posizione di Rafael Leao, reinventato prima punta da Allegri con risultati che stanno convincendo anche gli scettici.

LEAO CENTRAVANTI«La penso come Max: vince chi subisce meno gol, non chi segna di più. Questo non vuol dire che davanti si possa e si debba far meglio, e mi riferisco sia al Milan che al Napoli. All’inizio vedevo Leao a disagio nel ruolo di centravanti, poi però i gol gli hanno dato fiducia, Allegri lo ha convinto e nelle ultime due partite l’ho visto davvero più sciolto, libero, allegro. E poi aiuta la squadra, partecipa, è coinvolto e probabilmente anche più fresco atleticamente: corre meno non essendo obbligato ai rientri difensivi. Ma è allo stesso modo responsabilizzato, sa che in area deve essere più cinico che mai».

Capello tocca anche il tasto dolente del mercato degli attaccanti, esaltando però il ritorno ai massimi livelli di Mike Maignan.

IL MERCATO«Un centravanti? E dove sono? Quelli che fanno la differenza se li tengono stretti i club che ce l’hanno, e se ce ne sono in giro arrivano prima gli inglesi, poi spagnoli e infine noi. Ma, mercato a parte, dipende dalle idee tattiche dell’allenatore: servirebbe, nel caso, un giocatore che si adatti alla sua visione di gioco. Oppure uno che faccia gol: lì non si sbaglia mai. Il calcio è una materia facile: gli attaccanti devono segnare, i portieri parare… Non è un caso che il Milan sia tornato in cima proprio ora che Maignan compie grandi interventi».

Infine, un commento su Christopher Nkunku, apparso in crescita nell’ultima uscita.

NKUNKU«Contro la Lazio, per la prima volta, non mi è dispiaciuto, l’ho trovato coinvolto e volenteroso. Possiamo definirlo “un risveglio”. Per i gol giusto aspettarlo ancora».

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