Sampnews24
·14 December 2024
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L’ex Sampdoria Ciccio Caputo ha rilasciato una lunga intervista ai microfoni di OCW Sport, e tra i temi trattati non poteva mancare il suo passato alla Sampdoria. La punta ha toccato varie tematiche come l’arresto del Presidente Ferrero, il suo mancato trasferimento alla Lazio e il suo approdo all’Empoli dell’allora DS Pietro Accardi. Le sue parole:
SOCIETA‘ – «Mentre ero a Gardaland mi chiama per l’ennesima volta Daniele Faggiano. Gli dissi che il trasferimento sarebbe stato difficile perché avevo cambiato casa da soli 3 giorni a Modena, inoltre gli chiesi la società di chi fosse perché non mi era chiaro e avevo paura la società fosse in difficoltà. Faggiano mi rassicurò dicendomi che da Ferrero il club sarebbe tornato nelle mani di Garrone. Volevo andare per la piazza ma non volevo andare per la società».
TRASFERIMENTO – «Quando fu il momento di chiudere la trattativa per trasferirmi, Faggiano mi telefona dicendomi che avevano firmato tutte le carte ma che non sapeva se avevano fatto in tempo o meno a depositare il contratto in Lega. Io ero a casa a guardare la TV, aspettando di vedere da lì l’annuncio ufficiale. Alla fine mi annunciano in diretta, e da lì ho saputo che ero ufficialmente della Samp. Ero stato venduto per 5 milioni di euro».
ARRESTO FERRERO – «Partiamo benissimo, sono contento e con una tifoseria spettacolare e faccio anche gol nel derby. Poi verso dicembre Ferrero si reca a Milano perché voleva cambiare l’allenatore. Quel giorno noi calciatori finito l’allenamento stavamo tornando a casa, quando riceviamo la telefonata della società che ci voleva tutti urgentemente al centro sporti. Ci rechiamo lì con la paura che qualcuno avesse il Covid ma la realtà fu diversa: ci fu comunicato che il Presidente Ferrero era appena stato arrestato proprio a Milano dove si era recato».
VIDEOMESSAGGIO DAL CARCERE – «Era il giorno del Derby della Lanterna. Subito dopo essere stato arrestato, Ferrero ci mandò un video messaggio dal carcere in cui diceva: “Ragazzi farò il tifo per voi e vi seguirò da qui”. Si era fatto mettere la TV in cella per seguirci e si era fatto dare il telefono per mandarci un videomessaggio».
RAPPORTO CON FERRERO – «Con Ferrero ho avuto sempre un bellissimo rapporto. Mi ha preso sempre a cuore, è uno che ti dice le cose in faccia. Quando andavamo male veniva nello spogliatoio e diceva “Vi prendo tutti a bastonate, siete una squadra ci cerebrolesi”, diceva queste cose qua».
GIAMPAOLO E LA LAZIO– «Il secondo anno poi siamo ripartiti con Giampaolo ma avevamo mille problemi, non mi sono trovato per niente bene. Volevo andare via e mi voleva la Lazio. Il mister voleva che io rimanessi, ma gli dissi che la Lazio era un’occasione talmente importante per me che non potevo rifiutarla. Il DS blucerchiato si era impuntato: per il mio trasferimento voleva i soldi del cartellino. Provai a spiegargli che a 35 anni nesusno avrebbe pagato per il mio cartellino e che se fossi andato in biancoceleste almeno li avrei liberati di un ingaggio pesante, ma non volle sentire ragioni. Fu così che rimasi a Genova».
SECONDO ANNO – «Arriviamo a gennaio del secondo anno e mi viene comunicato che mi devo trovare squadra a gennaio perché ero uno dei calciatori che guadagnavano di più e per via delle difficoltà si stava optando per un ridimensionamento. Alla fine già a dicembre mi chiamò l’Empoli, la telefonata me la fece il Direttore Pietro Accardi. Mi offrì 1 anno e mezzo di contratto con rinnovo in caso di salvezza. Mi salvai con l’Empoli guadagnandomi il rinnovo, la Samp retrocesse».
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