Calcionews24
·8 January 2025
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Durante gli anni 2000 era di routine per l’Atalanta lanciare molti giovani nerazzurri del vivaio soprattutto nel triennio Vavassori. Uno dei difensori stabilmente tra i titolari, doppio ex considerando l’attuale sfida contro l’Udinese, era sicuramente Cesare Natali.
Classe 1979, il difensore proveniente da Dalmine è uno dei prodotti del settore giovanile atalantino più interessanti. E’ un giocatore roccioso, una grande fisicità e anche il fatto di essere un difensore che il più delle volte tende a costruire (un cavillo che però gli risulterà fatale nei goal subiti della Dea).
Il suo debutto in nerazzurro arriva nel 2000, ma è tra il 2001 e il 2003 che il ragazzo gioca con costanza: le potenzialità sono enormi, ma è la costanza a mancare dove insieme a capitan Carrera deve tenere in mano la difesa. Menzione per il goal siglato nello spareggio con la Reggina che illude l’Atalanta (che poi retrocederà).
La seconda parentesi nerazzurra arriva nel 2004/2005 dove il copione con Mandorlini si ripete, ma è con Delio Rossi in quella famosa cavalcata verso la “salvezza impossibile” dove si vede un salto maggiore rispetto a prima: segnando un goal decisivo contro la Sampdoria nella prima e unica vittoria in trasferta dell’Atalanta.
Decide di cambiare aria andando a Udine dove gli vale la convocazione nella lista pre-Mondiale del 2006 con Lippi, poi il Torino e la Champions League con la Fiorentina prima di abbracciare l’Emilia Romagna tra Bologna e Sassuolo.