Inter News 24
·25 June 2025
Conferenza stampa Chivu Inter River Plate: «Ecco il modulo scelto! Colpito da quel giocatore, mentre ai miei ho consigliato di…»

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·25 June 2025
Conferenza stampa Chivu Inter River Plate, nella notte italiana il il tecnico nerazzurro ha rilasciato alcune dichiarazioni ai giornalisti prima del terzo match del Mondiale per Club. Vediamo le parole raccolte dai cronisti presenti.
CHIVU SULL’AVVERSARIO – «Ci aspetta una partita complicata, come lo sono state le altre due. Sono squadre che vogliono fare bella figura, che ti rendono complicato ciò che vorresti proporre e non è mai semplice. Hanno anche una condizione fisica migliore rispetto alle squadre europee. Bisogna accettare questa sfida e trovare energie per essere sempre pronti, all’altezza per affrontare una partita del genere».
MODULO 3-5-2 – «Capiremo se il River si mette a specchio o se continuerà a giocare in un certo modo. Ci interessa fino a un certo punto, bisognerà guardare a noi stessi ed essere pronti per indirizzare i momenti della partita. Siamo consapevoli che ci sono fasi diverse in una partita, bisogna imparare a capirle e adattarsi a quello che gli altri cercano di fare e non dimenticare la nostra proposta, quello che noi dovremo fare. Abbiamo dei principi e dei valori che sono già ben definiti. Aggiungiamo qualcosina ogni tanto, quando ci serve, con la sensazione di avere una squadra di altissimo livello».
LUIS ENRIQUE SI E’ LAMENTATO DEL TERRENO DI GIOCO – «Non possiamo lamentarci, perché siamo abituati. Anche a Los Angeles non erano il massimo, ma ci adattiamo sempre al campo. Le strutture che negli Stati Uniti ci hanno offerto sono ottimali. Non è l’Europa ovviamente, si tratta di uno stadio più adatto per il football americano. Questo se ricordo bene, visto che sono anche appassionato di football, è un campo sintetico sul quale hanno steso l’erba. Poteva essere migliore, ma non è male».
RIVER PLATE –«Ho un enorme rispetto, ha un grandissimo allenatore che è stato pedina importante della nazionale da giocatore. Hanno ottenuto grandi risultati. Sono una buona squadra, ha dentro qualche pezzo di giocatore che il calcio europeo l’ha conosciuto. Ci sono dentro campioni del mondo, c’è Mastantuono che tra poco non lo vedrete più, ma sarà ad alti livelli. Mi fa piacere rivedere Colidio, l’ho avuto con me in Primavera per qualche mese prima che andasse al Tigre. Mi ha dato una grossa mano per la professionalità che ha avuto, ha alzato il livello dell’allenamento. Domani non vedo l’ora di abbracciarlo. E’ una squadra forte, rappresenta la storia del calcio sudamericano. La guardiamo con la massima attenzione per la storia, per la tradizione, per quello che ha rappresentato nel calcio mondiale a livello di individualità e risultati».
MASTANTUONO – «E’ un 2007, ha già molte partite alle spalle. Mi piace vederlo. L’altro giorno mi chiedevo a chi somigliasse, vedo un po’ Di Maria nelle movenze che fa e in quel tocco mancino. E’ un giocatore valido, sicuramente sarà la delizia nel futuro del calcio. Andrà al Real Madrid, non sarà semplice, ma uno come lui sarà all’altezza».
CLIMA IN CASA INTER – «I ragazzi hanno seguito i miei consigli, credo. Di non leggere i giornali, né i commenti (ride, ndr). E’ la verità ragazzi. E’ passato un mese da Monaco, ma tutti i giorni vedo e leggo le stesse cose. Se andiamo a ripeterlo tutti i giorni è difficile superare questo momento, per cui credo abbiano ascoltato il mio consiglio di non leggere più i giornali. Abbiamo cercato di far leva su una cosa fondamentale nel calcio e nella vita: trovare un po’ di umanità, di gentilezza, di premura e apprezzare le cose che ti portano a dimenticare in fretta quello che a volte la vita ti regala. Spesso ti regala anche momenti non belli, ma quando hai a che fare con un gruppo di uomini che sono sempre al tuo fianco e ti guardano con coraggio negli occhi, senza nemmeno cercare risposte alle domande di altri, diventa tutto più semplice da affrontare. Questa squadra ha una motivazione e una mentalità che si è vista negli ultimi cinque anni, raggiungendo tre finali in competizioni europee. Hanno vinto la seconda stella, sono andati molto vicini a vincere altri trofei.
Ovvio che spesso si guarda ciò che si è vinto, ma io non guardo quello e non dovranno farlo loro. Il percorso costruisce una mentalità forte, loro sono campioni veri e nel momento di difficoltà tirano fuori qualcosina in più. Quello che conta è il domani, la prossima partita: bisogna lavorare di più, sporcarsi le mani e mangiare anche un po’ di merda. Bisogna masticarla bene, guardarsi allo specchio e accettare che bisogna far questo. Mi piacciono le loro risposte, mi danno tanto, nonostante un momento difficile. Cercano di guardare i compagni negli occhi e rifare ciò che hanno già fatto negli ultimi anni».
ARRIVARE PRIMI E’ UN OBIETTIVO – «Quello che noi possiamo controllare è ciò che faremo oggi e domani. La qualificazione non è ancora assicurata, non posso pensare al possibile accesso alle fasi finali. Dobbiamo pensare a domani, è la cosa più importante».