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·21 June 2025

Conte: «All’Inter ho interrotto il ciclo Juventus. Il mio addio? Metto i puntini sulle i»

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Antonio Conte, fresco di scudetto col Napoli, è il protagonista della nuova puntata di ‘Federico Buffa Talks’. Nel corso della lunga intervista l’allenatore si è soffermato sul suo periodo all’Inter, dall’approdo al tanto discusso addio nel 2021.

TUTTO CAMBIA – Spiegando la scelta di lasciare l’Inter dopo due anni, in maniera piuttosto turbolenta, Antonio Conte dichiara: «Prima di tutto è giusto anche mettere dei puntini sulle i. Da calciatore puoi decidere di rimanere per sempre in una squadra, diventarne un’icona. Io ne ho avute due: dove sono nato, Lecce; e poi 13 anni di Juventus. In quel periodo erano arrivate anche delle offerte, tra cui una del Manchester United di Ferguson. Ma tu da calciatore decidi, puoi decidere. Quando intraprendi la carriera da allenatore cambia tutto. Se scegli di fare questo percorso, devi metterti in discussione, essere pronto ad affrontare nuove sfide, che possono anche andare contro il tuo passato, a livello di tifoseria».


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Il racconto di Conte: tra i ricordi all’Inter e la fede Juventina

PRIMO ANNO – Antonio Conte, poi, torna al 2019, anno in cui è approdato sulla panchina dell’Inter. L’allenatore ha raccontato: «Più avanti si è presentata la situazione dell’Inter. Anche lì, un po’ strana. Venivo dall’esperienza al Chelsea, in cui avevamo vinto la Premier League e poi l’FA Cup. La Juventus decide di andare su un altro allenatore, Sarri, mi chiama l’Inter e io ci vado. Il primo anno arriviamo a un punto dalla Juventus, che vince lo scudetto; noi facciamo la finale di Europa League che perdiamo per un’autorete assurda di Romelu Lukaku».

SECONDO ANNO – Sui frutti del suo lavoro all’Inter Conte afferma: «Perdiamo, sì, però mettiamo le basi per prepararci per l’anno dopo: vinciamo il campionato con 4 o 5 giornate d’anticipo e riportiamo lo scudetto a Milano, interrompendo il ciclo della Juventus di nove scudetti. Dobbiamo sempre scindere il discorso: io sono tifoso della Juventus e rimarrò sempre tifoso della Juventus. Non accetterò mai che nessuno cancelli anche solo minimamente la mia storia, perché la rivendico e la rivendicherò sempre».

MAI NEMINO – Antonio Conte conclude: «Una volta che comunque sposo un progetto, sposo un club e gli altri diventano gli avversari. Non saranno mai dei nemici, perché la Juventus per me non sarà mai un nemico. E le squadre che io ho allenato non saranno mai dei nemici, ma degli avversari di campo. Quando sposo un progetto o un nuovo club, divento il primo ad incarnarne lo spirito».

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