Juventusnews24
·12 May 2025
Criscitiello non ha dubbi: «La Juve ha toppato su tutti i fronti. Giuntoli? Merita una seconda chance ma a una condizione». Poi parla così del futuro

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·12 May 2025
Nel corso del suo editoriale per Sportitalia.com Michele Criscitiello ha fatto il punto sulla Juventus, reduce dal pareggio per 1-1 in casa della Lazio.
CRISCITIELLO – «Il problema non era Thiago Motta. Riformulo meglio: il problema non era solo Thiago Motta, allenatore con delle idee ma per arrivare alla Juventus il percorso deve essere diverso. Cambiare con Tudor poi neanche a dirlo. Per fortuna lo avevamo scritto prima e possiamo parlare adesso. Tudor non era la soluzione ma anche cambiare tanto per cambiare non era la soluzione. La classifica è rimasta uguale, la squadra fatica e Vlahovic non è più un caso ma una semplice conferma: non lo vogliono e va ceduto in estate facendo un bagno di sangue, altro che plusvalenza. Tanti infortunati, troppe espulsioni stupide in un periodo cruciale della stagione e una squadra che non ha idee. Tudor vale una squadra di metà classifica. Lo dice la sua carriera. A Marsiglia se ne è andato e De Zerbi l’ha portata in Champions League. Ha lasciato la Lazio e Baroni, esperto in promozioni dalla B alla A, ha fatto anche meglio. Tudor non era la soluzione. E’ stato preso per far felice la piazza per il suo dna juventino e perché Giuntoli aveva sbroccato con Thiago Motta. La stagione della Juventus è stata pessima ma con un quarto posto almeno si salva il futuro. Senza sarebbe tutto compromesso. Possiamo parlare e scrivere fino a domani ma tutti sappiamo che quest’anno la squadra ha toppato su tutti i fronti. Dalla scelta del primo allenatore al mercato estivo, dal mercato invernale alla scelta del secondo allenatore. Tutto condito da una serie di infortuni che ha compromesso la stagione bianconera. Se, però, vogliamo pensare ad una Juventus vincente nel futuro l’analisi da fare è un’altra. Giuntoli merita una seconda chance, però, se Giuntoli è affiancato da dirigenti fantasma e proprietà inesistente si fa fatica. Elkann non è uomo di calcio e sta fallendo anche la seconda chance che lui stesso si è concesso. Ha sperato nei disastri e nei fallimenti del cugino, ci ha messo lo zampino dove non occorreva e non ha goduto negli anni dei trionfi. Agnelli i suoi errori li ha commessi, ci mancherebbe. Chi non sbaglia in 10 anni di calcio? Però aveva riportato la Juventus ai vertici. Partendo da zero o da meno uno. Poi alcune scelte calcistiche e politiche le ha sbagliate e ha pagato un conto salatissimo tradito dall’interno. Oggi Andrea vorrebbe rientrare perché, al contrario del cugino, a lui il calcio piace e lo conosce. Rientrare, però, sotto il controllo familiare non avrebbe molto senso. La guerra continuerebbe e a pagare sarebbe sempre la Juventus. Oggi Elkann ha due strade, non tre. Far tornare il cugino e dire addio definitivamente al calcio. Vendere la Juventus, tanto la passione e la competenza dei vecchi Agnelli non ce l’ha nessuno. La terza la dovrebbe escludere da solo: andare avanti con questo progetto senza senso. La Juventus deve essere sempre vincente e mai sperimentale»