
Zerocinquantuno
·30 September 2025
Dall’Ara, Lepore ‘chiama’ di nuovo Saputo: “Candidatura agli Europei o meno, prima di tutto è il Bologna che deve dirci cosa intende fare”

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·30 September 2025
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Il sindaco Matteo Lepore frena sugli Europei. O meglio: per la prima volta ammette che il gioco (ovvero la candidatura del Dall’Ara a impianto ospitante della kermesse 2032) potrebbe non valere la candela. Per lo stadio di Bologna, infatti, i fondi legati ad Euro 2032 potrebbero essere concessi più tardi rispetto al momento in cui la città dovrà formalizzare o meno la candidatura ad ospitare il torneo: «Questo è probabile – dichiara il primo cittadino, intervistato nel pomeriggio a margine dell’inaugurazione della nuova sede di Baumhaus in via Barozzi – ma in ogni caso gli Europei saranno due o tre partite, quindi il punto è che dobbiamo capire anche se vale la pena fare l’intervento richiesto dalla manifestazione».
Una netta frenata rispetto agli slanci di qualche mese fa. E sulla questione restyling, Lepore manda la palla di nuovo nel campo del BFC, cioè di Saputo: «Dipende tutto dal Bologna Calcio, dal tipo di intervento e dalle risorse che intende investire» In ballo, come noto, c’è da lungo tempo il progetto per la ristrutturazione del Dall’Ara, che potrebbe essere ‘hard’ o ‘soft’, ovvero una riqualificazione ridotta dell’impianto esistente. Oppure una terza via, che però non piace al Comune, cioè quella di costruire un impianto altrove, da zero.
Per quanto riguarda i tempi per la candidatura agli Europei, dice il sindaco, «entro metà ottobre dobbiamo presentare un piano, una road map sui vari interventi di cantiere e scelta dello stadio, se intendiamo entrare in lizza. Questa è una possibile strada ma non è detto che il rifacimento dello stadio sia collegato agli Europei, nel senso che potremmo anche decidere che non riusciamo a partecipare agli Europei ma che si possa apportare comunque un intervento sullo stadio». E in chiusura: «Tutto adesso dipende dal Bologna Calcio, perché il ministro dello sport Andrea Abodi nei giorni scorsi a Bologna ha detto quello che può fare lo Stato, cioè prestare risorse al Bologna in un modo che lui ha definito minimale, perché ha parlato di un piccolo contributo, quindi immagino che questo significhi ‘non decisivo’, anche se non si è parlato di cifre. Per cui adesso il Bologna sa quali sono le condizioni per poter fare l’intervento e sarà proprio il Bologna a dirci qual è l’ipotesi che vuole portare avanti».
Il Comune insomma aspetta il Bologna e, sulla base di quello che il club deciderà di fare, Palazzo d’Accursio risponderà presente: «Per ora l’unico punto fermo – afferma Lepore – è che il Comune ha detto che mette quaranta milioni di euro, però è evidente che non basteranno. Se si investe sul Dall’Ara, chiaramente noi possiamo contribuire». I quaranta milioni, però, facevano parte di un contributo previsto nell’ipotesi di una ristrutturazione ampia, sulla base di un budget stilato in epoca pre-COVID, prima dell’aumento vertiginoso dei prezzi delle materie prime. E in caso di mini restyling? «Dipende dal progetto e dal piano economico-finanziario – risponde Lepore – Ovviamente noi possiamo investire solo su un nostro bene, questo il Bologna lo sa e a questo punto prenderà le sue decisioni».
Un eventuale contributo comunale sul mini restyling, ribadisce il sindaco, «dipende dalle necessità e dal piano economico-finanziario. Si può intervenire in tanti modi, ma adesso si tratta di capire non quanti soldi mettono la città e il Comune, perché ormai questo si sa da due anni, anzi da molti di più, ma quante risorse il Bologna intende investire e che tipo di stadio vuole fare. Questo è il nodo che bisogna sciogliere nel giro di qualche settimana. Sulla base di ciò, si deciderà se candidarsi agli Europei oppure no, perché non è detto che gli Europei portino le risorse che servono per fare lo stadio».
Foto: Alessandro Sabattini/Getty Images (via OneFootball)
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