Di Vaio: “La Coppa Italia col Bologna l’emozione più bella in carriera. Io e Sartori lavoriamo senza sosta, dietro ogni acquisto c’è uno studio preciso” | OneFootball

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·25 June 2025

Di Vaio: “La Coppa Italia col Bologna l’emozione più bella in carriera. Io e Sartori lavoriamo senza sosta, dietro ogni acquisto c’è uno studio preciso”

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Nel pomeriggio di ieri, a Pianoro, Marco Di Vaio ha presenziato al Trofeo di Rastignano, giunto all’11^ edizione. Il direttore sportivo del Bologna è stato anche intervistato dagli organizzatori dell’evento, come testimoniato da un video diffuso in queste ore sulla pagina Facebook L’idea di Pianoro, e ha toccato diversi argomenti tra passato, presente e prossimo futuro. Di seguito, suddivise per argomenti principali, tutte le sue dichiarazioni.


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Primo incontro con Saputo – «È stato nel 2012, Joey era venuto qui da Montreal apposta per incontrarmi e convincermi a lasciare il Bologna per andare da loro in MLS. All’inizio ero un po’ scettico, ma parlandoci scoprii una persona molto umana e con una visione ben chiara, cosa che mi tolse un bel po’ di dubbi».

Fattore Italiano – «Il mister ha portato grande organizzazione in fase di pressing, tanta intensità e idee nello sviluppo della fase offensiva. È un allenatore moderno, che studia molto ma che basa quasi tutto sull’intensità, appunto, sull’avere il controllo della palla e sulla riaggressione immediata una volta che si perde il possesso. Con lui la squadra ha acquisito un’identità molto chiara».

Come acquista il BFC «Io e Giovanni (Sartori, ndr) stiamo lavorando senza sosta sul mercato. Per esempio, Beukema e Lucumí non li abbiamo ingaggiati grazie al puro intuito, è questione di studio: un calciatore viene scelto perché c’è uno studio preciso dietro, mai solo per intuito. Si cerca di conoscerne le caratteristiche, il carattere e le ambizioni, così da capire se può sposarsi bene con la nostra realtà. Sono tanti i fattori che determinano una scelta, e quando parlo di ambizione significa capire cosa vede quel ragazzo nel progetto Bologna: se guarda principalmente all’aspetto economico, allora non è adatto a noi. Per budget e per forza economica non ci possiamo permettere determinati giocatori, e poi al Bologna bisogna stare dentro ad un contesto, c’è uno spogliatoio che ha i suoi equilibri».

Una coppa piena di felicità – «Quella provata all’Olimpico il 14 maggio è stata un’emozione molto intensa, forse la più bella della mia carriera, perché vincere un trofeo a Bologna non è assolutamente semplice. Sono due le competizioni che puoi vincere in ambito nazionale, il campionato e la Coppa Italia: in campionato la differenza di budget e disponibilità con le big è troppo elevata, quindi al momento la Coppa Italia è il massimo per un club come il nostro. Ed essere riusciti a conquistarla è stato un sogno».

Altre priorità – «Ammetto che il Mondiale per Club lo sto seguendo poco, per noi ha un interesse relativo perché all’opera ci sono soprattutto calciatori già affermati in squadre altrettanto affermate. In questo momento siamo concentrati su quello che possiamo concretamente portare al Bologna».

Foto: Alessandro Sabattini/Getty Images (via OneFootball)

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