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Dumfries via dall’Inter? Il cambio agente non è casuale! Tutti gli indizi portano a… La rivelazione sul futuro dell’olandese

L’incertezza regna sovrana sulla corsia destra dell’Inter, dove il futuro di Denzel Dumfries appare sempre più come un rebus di difficile soluzione. Se il campo racconta di un’assenza che si prolunga oltre ogni peggiore aspettativa, le manovre dietro le quinte suggeriscono scenari di addio in vista della prossima estate. Secondo l’analisi odierna di Tuttosport, il laterale olandese rischia seriamente di aver concluso il suo 2025 calcistico, con il rientro slittato direttamente all’inizio del nuovo anno.

Calvario infinito: dolore e stop fino al 2026

Quello che inizialmente sembrava un “problemino di poco conto”, rimediato durante la sfida contro la Lazio, si è trasformato in un’odissea medica. L’ex PSV Eindhoven, nonostante i consulti e le cure svolte anche in patria, continua a lamentare un dolore persistente alla caviglia. Il conto delle assenze inizia a pesare come un macigno sulle scelte di Cristian Chivu: Dumfries ha già saltato sei partite con la maglia della Beneamata (più due con la propria nazionale) e il tunnel sembra non avere ancora un’uscita immediata.

La svolta manageriale: Ali Barat e la Premier

Mentre lavora per recuperare la condizione, Dumfries pianifica il futuro con una mossa a sorpresa. È confermato l’addio allo storico procuratore Jorge Mendes: dalla prossima settimana verrà ufficializzato il passaggio nella scuderia di Ali Barat. Questo cambio di rotta non è casuale. Barat è un intermediario molto potente, specialmente in Premier League, il campionato che l’esterno nerazzurro ha sempre sognato.

La clausola e la strategia dell’Inter

Tutti gli indizi portano a giugno. Nel contratto del numero 2 è presente una clausola rescissoria da 25 milioni di euro, attivabile in estate. La combinazione tra il nuovo agente e il prezzo fissato rende l’addio un’ipotesi molto concreta qualora arrivasse l’offerta di un top club europeo. Dal canto suo, la società di Viale della Liberazione non farebbe le barricate: incassare quella cifra per un atleta che compirà 30 anni il prossimo aprile verrebbe letta come un’operazione finanziariamente intelligente e sostenibile.