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·4 November 2025

Eintracht, dalla Germania: “Napoli città pericolosa”, i tedeschi raddoppiano la scorta e rinunciano agli incontri ufficiali

Article image:Eintracht, dalla Germania: “Napoli città pericolosa”, i tedeschi raddoppiano la scorta e rinunciano agli incontri ufficiali

Alla vigilia del match di coppa, l’Eintracht Francoforte definisce Napoli “una delle città più pericolose del calcio internazionale” e raddoppia la sicurezza. Nessun incontro con i dirigenti partenopei.

Eintracht, dalla Germania: “Napoli città pericolosa”, i tedeschi raddoppiano la scorta e rinunciano agli incontri ufficiali

Le parole di Philipp Reschke, dirigente dell’Eintracht Francoforte, hanno riacceso la tensione tra Germania e Italia sul fronte del tifo organizzato. “Napoli è uno dei posti più pericolosi del calcio internazionale”, ha dichiarato alla Frankfurter Allgemeine Zeitung (FAZ) il dirigente responsabile per sicurezza, tifosi e logistica del club tedesco.


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L’affermazione arriva a poche ore dal match europeo tra Napoli ed Eintracht, e ha scatenato un’ondata di polemiche per il tono accusatorio nei confronti della città e della società partenopea.

Sicurezza rafforzata e scorta raddoppiata

L’Eintracht ha deciso di raddoppiare il personale di sicurezza al seguito della squadra. Per la trasferta italiana, l’entourage conta 90 persone, inclusa la formazione Under 19 impegnata in Youth League. La FAZ riporta che: “Otto uomini saranno incaricati di sorvegliare i giocatori professionisti, altri quattro seguiranno la squadra giovanile. Normalmente, il numero è dimezzato”.

Philipp Reschke ha spiegato la linea del club: “La nostra massima priorità è garantire che tutti possano entrare e uscire dallo stadio in sicurezza”.

Un passato di scontri e procedimenti giudiziari

La prudenza dell’Eintracht ha radici nel precedente violento del 2023, quando la trasferta di Champions a Napoli degenerò in scontri nel centro storico. All’epoca, circa 400 tifosi a rischio del club tedesco raggiunsero la città nonostante il divieto di biglietti. Ne seguirono ore di guerriglia urbana, con gruppi di ultras napoletani e tedeschi coinvolti in attacchi reciproci nei bar e nei vicoli.

La FAZ ricorda che “circa 150 teppisti mascherati del Napoli attaccarono i tifosi dell’Eintracht con catene e manganelli, mentre altri risposero immediatamente”. Un hotel occupato dai supporter tedeschi, vicino alla sede del ritiro della squadra di Oliver Glasner, fu anch’esso preso di mira. Le forze dell’ordine italiane faticarono a mantenere la separazione tra le due tifoserie, e il bilancio fu di decine di arresti e numerosi procedimenti giudiziari.

Le conseguenze legali

Dopo quei fatti, la magistratura italiana ha aperto circa 100 fascicoli penali nei confronti di tifosi tedeschi. Parallelamente, la DFB (Federazione calcistica tedesca) ha avviato circa 90 procedimenti disciplinari, emettendo divieti di accesso agli stadi per oltre un terzo degli indagati. L’Eintracht ha inoltre svolto oltre 70 udienze interne per valutare le responsabilità dei propri sostenitori.

Questa volta, tuttavia, il club prevede che non arriveranno grandi gruppi di tifosi a Napoli. “Non si può escludere la presenza di qualcuno, ma non ci aspettiamo arrivi significativi”, ha dichiarato Reschke.

Assenza di delegazioni ufficiali

A ulteriore segnale di tensione, l’Eintracht Francoforte ha scelto di rinunciare alla delegazione ufficiale che solitamente accompagna la squadra nelle competizioni europee. Non saranno presenti membri del consiglio di sorveglianza né ex calciatori simbolo. “In queste circostanze, è preferibile mantenere un profilo basso”, si legge tra le righe della comunicazione.

Reschke e il direttore sportivo Markus Krösche saranno gli unici dirigenti a rappresentare il club in Italia. La FAZ conferma inoltre che non ci saranno incontri formali con i rappresentanti del Napoli, accusato implicitamente di non essersi espresso sulla “gestione della componente violenta” della tifoseria.

Il silenzio del Napoli e la questione culturale

Il Corriere dello Sport e altre testate italiane sottolineano che il Napoli ha scelto la via del silenzio istituzionale, preferendo non alimentare la polemica. Ma dietro questa tensione si nasconde una diversa percezione del tifo tra Italia e Germania. In Germania, la responsabilità sociale dei club nei confronti dei propri tifosi è parte integrante della cultura sportiva. In Italia, invece, la gestione delle curve e del rapporto con gli ultras rimane un terreno complesso, spesso affidato più alla diplomazia che alla repressione.

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