Emma e la sua famiglia respinti da un ristorante: “Via la maglia della Lazio o non entrate” | OneFootball

Un episodio che ha indignato il web e sollevato polemiche sulla Riviera di Pescara. Una tranquilla giornata in bici per una famiglia romana si è trasformata in un momento di imbarazzo e delusione, per colpa di un gesto tanto inaspettato quanto assurdo. A farne le spese, una bambina, Emma, di 11 anni colpevole, secondo il titolare di un ristorante, di indossare un cappellino e una maglietta della Lazio.

L'accaduto

Domenica scorsa, all’ora di pranzo, sotto il sole cocente dell’Adriatico, la famiglia di Emma, insieme alla bambina, ha deciso di fermarsi davanti a un locale dopo aver trascorso la mattina in bici. Ma al momento di entrare al ristorante, un uomo, il ristoratore, avrebbe esclamato con tono serio: “Non potete entrare se la bambina non si toglie il cappello e la maglia della Lazio”. Increduli, i genitori hanno inizialmente pensato a uno scherzo. Ma una volta compreso che purtroppo non si trattava di uno scherzo, sorpresi e amareggiati, la famiglia ha scelto di andarsene e pranzare altrove, senza cedere all’assurda richiesta.

La risposta del ristoratore

Il racconto è stato condiviso sui social, dove ha scatenato indignazione generale. A parlare è stato anche il titolare del noleggio bici, che ha espresso tutta la sua vergogna per quanto accaduto: “Pescara non è questo. Mi scuso io, a nome della città”. Il ristoratore, invece, contattato dalla stampa, si è limitato a chiudere la conversazione con un secco: “Non ci interessano queste cose”, senza neanche chiedere scusa per l'accaduto.