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·29 December 2025
Errori arbitrali, la Lazio manda una PEC alla Lega: Lotito scende in campo

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La società biancoceleste ha scritto una lettera ai vertici del calcio italiano, per lamentarsi dei tanti errori arbitrali ricevuti a sfavore da inizio campionato ad oggi.
La Lazio non ci sta: nella giornata di ieri il club capitolino ha inviato una PEC alla Lega Serie A lamentandosi degli errori arbitrali accaduti in questo campionato, l’ultimo, avvenuto nella sfida contro l’Udinese giocata sabato, costato il pareggio nel finale con un sospetto tocco di braccio da parte di Kenan Davis, attaccante dei friulani.
Un estratto del comunicato riportato dall’Adnkronos: “La S.S. Lazio richiama preliminarmente la Nota Ufficiale del 10 novembre 2025, con la quale la Società – in modo chiaro e responsabile – ha ribadito il proprio rispetto per il ruolo arbitrale, sottolineando al contempo la necessità di accompagnare con equilibrio l’attuale fase di rinnovamento generazionale della classe arbitrale, valorizzandone formazione e crescita. Si ritiene altresì doveroso evidenziare che la S.S. Lazio è una società quotata, soggetta a stringenti obblighi di trasparenza, correttezza gestionale e tutela del valore nei confronti del mercato e dei propri azionisti, ai quali il Club è chiamato a rispondere anche in relazione a eventi e decisioni che incidono in modo diretto sui risultati sportivi, economici e patrimoniali”.
Il club capitolino quindi osserva: “Quello spirito istituzionale ci appartiene e lo confermiamo. Proprio perché abbiamo scelto, fin qui, la linea del rispetto e del confronto, siamo tuttavia oggi costretti a dirlo con la massima nettezza: non è più tollerabile che, nel corso di questo campionato, si continui ad assistere al ripetersi di episodi arbitrali e a valutazioni Var incoerenti, disomogenee e determinanti, che stanno producendo un pregiudizio sportivo evidente ai danni della S.S. Lazio, minando al contempo la credibilità dell’intero sistema e generando rilevanti danni economici”.
“Non si tratta del singolo errore, fisiologico nello sport – incalza la lettera -. Si tratta di una sequenza di episodi che, per frequenza, natura e impatto, non è più archiviabile come casualità. La percezione – ormai diffusa e documentabile – è quella di un’applicazione non uniforme dei criteri, con conseguenze gravi su: la regolarità e la parità competitiva del Campionato; il raggiungimento degli obiettivi sportivi e le conseguenti ricadute economiche; il rapporto di fiducia tra istituzioni e pubblico; la tutela di un’intera tifoseria, cuore pulsante dell’intero sistema, che pretende, legittimamente, equità e chiarezza, che sono alla base della credibilità di questo sport”.
Sempre la Lazio sottolinea come “il rinnovamento generazionale non può diventare un alibi. Se il sistema sceglie una fase di transizione, deve dotarsi di strumenti, protocolli e livelli di controllo tali da evitare che la ‘transizione’ si trasformi in una riduzione delle garanzie. Il Var, nato per limitare gli errori decisivi, non può essere percepito come un fattore di ulteriore confusione o discrezionalità”.
Francesco Avano
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