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·13 November 2025
Esclusiva | Antonio Di Gennaro: "Italia? Spirito ritrovato. Zaccagni pronto. Su Cancellieri..."

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·13 November 2025

Questa sera, alle ore 20:45, l’Italia affronterà il penultimo impegno contro la Moldava per le qualificazioni Mondiali 2026. L'ultima sfida del girone è invece in programma la prossima domenica, contro la temutissima Norvegia, prima nel girone a punteggio pieno. Due sfide importanti per confermare il percorso realizzato dalla squadra di Rino Gattuso, che quasi certamente approderà ai playoff previsti per il prossimo marzo.
Ai microfoni di LazioPress.it è intervenuto Antonio Di Gennaro, ex calciatore del Verona - dove ha vinto l'unico Scudetto della storia gialloblù nel 1985 - e della Fiorentina, tra le altre, oltreché della Nazionale italiana.
Dopo aver appeso gli scarpini al chiodo, Di Gennaro è diventato commentatore tecnico e opinionista. L’ampia conoscenza della nazionale italiana è figlia soprattutto dell'esperienza vissuta come opinionista negli anni: prima a Sky Sport e poi in Rai, dove ha affiancato Alberto Rimedio nel commento della nazionale maggiore italiana.
A partire dalla nuova stagione 2025, Di Gennaro si è unito al team di talent di Dazn in cui continua a riscoprire il ruolo di opinionista e commentatore tecnico, un ingresso importante per l’emittente streaming, grazie alla sua profonda esperienza e visione di gioco.
È una partita da vincere, possibilmente anche con molti gol come ultimamente Gattuso ha cercato di inculcare alla squadra. Peccato per il 5-4 contro l'Israele. D'altronde contro una Norvegia a questi livelli diventa difficile. I play-off ormai sono sicuri. Ci vorrebbe un miracolo che l'Estonia pareggiasse, ma insomma mi sembra una cosa talmente difficile. Il calcio è imprevedibile e quindi in questo caso la vittoria contro la Moldava deve essere d'obbligo. Da quando c'è Gattuso, visto anche lo schieramento, questa squadra gioca sempre con due attaccanti. Quindi improntato ovviamente per uno schieramento offensivo.
È positiva fino ad adesso. È normale che poi il risultato finale è quello di andare al mondiale. Sennò diventerebbe sempre riduttivo. Ha ricreato spirito, senso di appartenenza. Spalletti già all'Europeo quando uscimmo contro la Svizzera, c'erano state delle problematiche all'interno del gruppo, della gestione appunto dei calciatori. Anche lo stesso Spalletti l'ha ammesso con molta sincerità. Poi c'è stata la partita con la Norvegia, e l'allontanamento. Giocare, nonostante fosse già stato esonerato, è stata una cosa che mi ha lasciato un po' così. Vedere l'allenatore andare a una conferenza stampa e dire che era già stato esonerato e fare quella partita, è stata una cosa non bella, però prendiamola per come è venuta. Gattuso è riuscito a ricreare questo spirito, questa capacità di incidere a livello offensivo. Le squadre non sono state eclatanti come la Norvegia. Credo che il test più importante, anche in previsione eventualmente di un playoff a marzo, è la partita con la Norvegia, uno per il riscatto, perché all'andata fu veramente una debacle, e due anche per creare quello spirito in vista appunto del playoff di marzo, che noi non possiamo assolutamente sbagliare. Photo by Mattia Ozbot/Getty Images via Onefootball
Io mi ricordo quando siamo usciti contro la Macedonia e Mancini arrivò, dopo l'Europeo vinto, in maniera esaltante. Noi siamo usciti con la Svizzera sbagliando due rigori sia l'andata che il ritorno. È normale che è un dettaglio, però è abbastanza indicativo. Va bene in Svizzera, ma a Roma, io mi ricordo che la commentavo, sbagliare un rigore all'87' ti obbliga ad andare ai playoff anche scarico. Con la Macedonia non siamo stati all'altezza. Credo che la squadra già dopo non essere riuscita ad andare al Mondiale contro la Svizzera, perché Jorginho non è il colpevole numero uno se ha sbagliato un rigore, però nel calcio ci sono anche i dettagli, ci sono gli episodi e l'episodio a noi ci è costato caro. In Svizzera ok, ma al ritorno all'ottantasettesimo sigli un rigore e non siamo al Mondiale. Quindi magari restiamo lì a parlare di un'altra cosa. Poi per gli altri anni non lo so, l'ho seguita ma non l'ho commentata. Tutti dicono che nel nostro calcio mancano talenti ed è vero, la nuova generazione non li ha sfornati. Poi se dobbiamo andare a parlare dei giovani, dei nostri italiani, del problema che abbiamo in Italia, a questo sì, ma ovviamente ci vorrebbe tanto tempo, perché gli stranieri sicuramente hanno dato un segnale non positivo, a meno gli stranieri non quelli forti, forti, forti. E quindi hanno tolto un po' al discorso anche dei nostri talenti o i nostri giocatori, che sono buoni giocatori. Mi ricordo appunto l'Italia di Mancini, è stata un'Italia che nei tre anni e mezzo di lavoro, proprio per arrivare all'Europeo, ha fatto un percorso importante dove c'erano anche giocatori forti, di personalità, di qualità e quindi non a caso abbiamo vinto un Europeo. Sperando ora nella nuova generazione. Non è facile perché in Italia bisognerebbe magari cambiare anche qualcosina, anche per i nostri giovani che vanno anche educati ad avere il coraggio di farli giocare piano piano. Faccio un nome, Francesco Pio Esposito all'Inter: hanno ritenuto già dal Mondiale per Club che fosse un giocatore pronto e in effetti lo sarà.
Chiesa è tanto che non gioca, gioca poco, è anche richiesto perché i tifosi del Liverpool lo adorano. C'è una squadra, una società che ha investito 450 milioni, quindi ci sono giocatori che per adesso chiudono Chiesa, che è un giocatore ancora giovane, è '97, quindi ha 28 anni. Chiesa può mancare, sì, anche se nell'ultimo anno anche a livello di condizioni non era al massimo. Ha rifiutato la convocazione da quello che posso aver capito. Uno che rifiuta la convocazione, c'è da pensare qualcosina, bisognerebbe chiederlo a lui in questo caso. Poi per altri giocatori, per esempio Fagioli non sta facendo bene alla Fiorentina, non sta giocando. Può essere un giovane in prospettiva, a netto della sua situazione personale che ci auguriamo possa essere stata superata. E poi i giovani sono quelli, per esempio Scalvini ha avuto anche problemi fisici negli ultimi anni, tra crociato, problema alla spalla, problemi muscolari, quindi non sta giocando molto. Anche perché Gattuso, e credo tutto l'ambiente, è propenso a convocare i nostri giovani che possono essere all'altezza, possono crescere, ma l'importante è che giochino nei propri club e che eventualmente possano fare anche le coppe europee, perché giocare le coppe europee ti dà anche una dimensione internazionale.
Zaccagni è migliorato tanto anche sotto l'aspetto caratteriale, è il capitano della Lazio. Insieme a Orsolini è uno dei migliori esterni offensivi in Italia. Non a caso penso che domani dovrebbero giocare titolari, anche nel modulo che non so se cambierà tra una partita e l'altra. Zaccagni è prontissimo, lo ricordo anche nell'Europeo, in cui fece quel gran gol che ci tenne in vita e poi ovviamente andò come andò. È ovvio che nel 3-5-2 Zaccani è in difficoltà, non può giocare, nel 4-3-3 o 4-4-2 si. Gattuso ha cercato sempre di valutare, è partito con due esterni offensivi e due attaccanti, credo sia stata una scelta azzeccata. Poi non so, con la Norvegia da quello che posso capire e leggere può darsi che possa ripassare al 3-5-2 e quindi magari in questo caso per Zaccagni e Orsolini diventa un problema giocare. Però Zaccagni è lì, è nel giro della nazionale, mi sembra con merito perché sta facendo bene alla Lazio. Sta facendo bene alla Lazio in un momento anche particolare del club. Sarri secondo me sta facendo il massimo, sta spremendo i giocatori e spettando che a gennaio possa fare una squadra che possa andare a un posto diverso da quello che è adesso. Photo by Alex Grimm/Getty Images via Onefootball
Questo dipende da lui, dalle prestazioni che fa, se può giocare con continuità. Ora è rientrato Isaksen che è un giocatore importante, però sta sempre ai nostri giovani. Come dicevo prima, se hanno la possibilità di giocare con assiduità. È un giocatore che ha fatto vedere cose giuste all'inizio. Ora è rientrato Isaksen che l'anno scorso è stata un po' una rivelazione, però la mononucleosi l'aveva bloccato. Avere queste alternative per Sarri è giusto. Se fai delle prestazioni buone, Gattuso è lì a vedere con i suoi osservatori, il suo staff, e può tornare utile. Un ragazzo che nella continuità ha sempre un po' mancato, quindi sappiamo che nel calcio conta il presente.









































