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·1 July 2024

Fallimento Italia colpa del blocco Inter? Falso! Tesi di convenienza

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L’Italia sabato è uscita dagli Europei in maniera imbarazzante, perdendo 2-0 contro la Svizzera agli ottavi senza mai lottare. Molti hanno dato la colpa dell’eliminazione al blocco Inter, con lo stesso Spalletti che ha insinuato di stanchezza, ma la realtà dei fatti dice altro.

FALLIMENTO DI TUTTI, NON CERTO DELL’INTER – Il nuovo disastro dell’Italia non ha un colpevole solo. Ne ha tantissimi. Meglio ancora: è figlio di un decennio, per non dire di più, di errori su tutti i fronti che hanno reso più povero il calcio italiano. Con le risposte, date ieri da Gabriele Gravina in una bizzarra conferenza stampa dove non si è preso mezza responsabilità, che non fanno certo sperare per il meglio. Se il presidente della FIGC rimane aggrappato a stereotipi di un calcio che non esiste più, dal “poco spazio per le nazionali” al ciclico tema dei “troppi stranieri in Italia”, vuol dire che le idee stanno a zero. E questo non fa certo ben sperare.


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Il fallimento dell’Italia non è il fallimento dell’Inter

ERRORE DI VALUTAZIONE – Fra le tante lamentele, c’è quella legata al “blocco Inter”. Ossia ai cinque giocatori chiamati da Luciano Spalletti con l’Italia agli Europei. Vero: Federico Dimarco ha giocato male anche per un problema fisico. Ancora vero: Matteo Darmian e Davide Frattesi sono state più che altro comparse. Ma, se iniziamo a guardare i dati, due dei tre gol portano la firma di Nicolò Barella e Alessandro Bastoni. Che non saranno stati perfetti, ma qualcosa (non tantissimo) hanno lasciato. I centravanti di certo non giocavano nell’Inter, il peggiore in assoluto (Giovanni Di Lorenzo) nemmeno. Né tantomeno Nicolò Fagioli, imbarazzante nel lancio nel nulla che apre il secondo tempo e l’azione del raddoppio della Svizzera, o Gianluca Mancini che sabato non l’ha presa mai. Né l’impresentabile Jorginho. Hanno sbagliato tanti, o meglio: hanno sbagliato tutti.

LA SOLITA CRITICA – Finché a dire “il fallimento dell’Italia è colpa del blocco Inter” sono i soliti che dimostrano di non aver superato il 22 aprile, o di avere problemi coi conti, si può anche soprassedere. Perché in questi casi si tratta di chiacchiere da bar e nulla più. Quando però a lamentarsi è lo stesso Spalletti, la questione inizia a diventare più pesante. Il commissario tecnico, circa un’ora dopo l’umiliazione con la Svizzera, ha avuto il coraggio di dire che i giocatori dell’Inter non sono arrivati al meglio per aver vinto lo scudetto troppo presto. Una falsità clamorosa, dove l’unica realtà è l’anticipo nel tricolore. Lo dimostrano Lautaro Martinez, capocannoniere in Copa América, ma anche Hakan Calhanoglu che sta trascinando la Turchia. E lo stesso Yann Sommer, spettatore in Svizzera-Italia. Forse Spalletti – che si è perso nella confusione – doveva mettere più energie nel preparare (bene) l’Italia, anziché nelle dichiarazioni.

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