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·12 September 2025

Fedele al Calcio – Catanzaro, Rispoli è una fuoriserie che non teme le strade sterrate

Article image:Fedele al Calcio – Catanzaro, Rispoli è una fuoriserie che non teme le strade sterrate

Ci sono aspettative sorrette soltanto dalla speranza e altre più concrete, tangibili, costruite su solide basi e non unicamente – o maggiormente – sulla speranza che il tempo disveli qualcosa di impercettibile. Fabio Rispoli appartiene senza alcuna parvenza di dubbio alla seconda categoria, quella – dunque – delle fioriture che promettono magnifici scenari.


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Chi piroetta su articoli che descrivono il calcio del domani, oltre a coloro che hanno chiaramente seguito la Serie C nella scorsa stagione, probabilmente si tirano fuori dalla rigida divisione fatta inizialmente. L’incertezza, persino nella sua versione più flebile, dinanzi a un profilo del genere è una componente imbevuta di malafede.

Approdato al Catanzaro dopo il primo anno di apprendistato verso i più floridi lidi (vissuto con la Virtus Verona del sempreverde Gigi Fresco), il raggiante centrocampista di proprietà del Como è baciato dal talento e accompagnato da un uomo – Cesc Fabregas – che il calcio lo riconosce e lo maneggia. “Mister Cesc è venuto il primo giorno e mi ha parlato, mi ha descritto i suoi piani per me, ha creduto nel sottoscritto sin da subitodiceva proprio Rispoli nell’aprile 2024.

Lo stesso tecnico spagnolo, pochissime settimane fa, sottolineava la necessità – per il ragazzo – di mettere un’altra stagione nel proprio CV, così da poter essere pronto a distribuire le proprie giocate alla corte di una filosofia propositiva come quella dei lariani: “Volevo vederlo in ritiro con noi, penso che gli manchi un anno ma sta già giocando titolare con il Catanzaro. Mi aspetto che possa ritornare l’anno prossimo e formare parte della nostra rosa”.

Una presentazione del genere è doverosa per un giocatore che, allineando la componente tecnico-tattica a quella attitudinale, sarà protagonista di una bellissima storia. Centrocampista abile in ogni aspetto del Gioco, Rispoli mescola una finissima abilità nel dare del tu al pallone, che diventa materia soffice quando viene dosato dal classe 2006, a una glaciale lettura delle situazioni. I due stemmi, dunque, che un calciatore moderno deve saper cucire su di sé. Abbinamento ulteriormente ottimizzato da un motore di importantissima cilindrata, grazie al quale coprire tante zolle è un altro capo inserito nel bagaglio.

In queste primissime uscite abbiamo visto Alberto Aquilani schierarlo lì dove la temperatura è spesso rovente, nel centro del campo, dove gli spazi si riducono e il tempo per la giocata si assottiglia, ma il ragazzo non ha mostrato fragilità. Cerniera della mediana assieme a Pontisso, la geometria del suo calcio ha forme e misure smussabili, dato che confinarlo al ruolo di interno svilirebbe tutte le funzioni che, nell’arco dei novanta minuti, ha dimostrato di saper interpretare. Il 91% di passaggi riusciti (il migliore della mediana, dato che Pontisso si è fermato all’86% e Cissé all’88%, ma quest’ultimo è stato decisamente meno positivo e sollecitato) contro lo Spezia avvalora il giudizio tecnico, ma i 6 duelli vinti mostrano anche l’altro lato, quello di chi non teme l’interdizione.

Una massiccia dose di positività rimpolpa questo grande elogio, in attesa di vedere Rispoli incidere anche in termini di gol e assist, dove nella scorsa annata ha portato a casa un discreto bottino (quattro reti e due passaggi vincenti). La netta sensazione che il suo valore lo renda camaleontico rispetto al livello che si alza, come se fosse per lui quasi naturale salire al piano superiore del confronto, non può che generare questa strana mescolanza tra serenità, perché il ragazzo regalerà gioie, e impazienza, perché vederlo giocare è uno stimolo costante che non si vuole intiepidire.

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