Cagliarinews24
·31 December 2024
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Tra Cagliari, Serie A e tanti allenamenti. Mattia Felici si gode la sua prima stagione nel massimo campionato italiano dopo essere arrivato in estate dalla Feralpisalò. Il classe 2001 sta pian piano trovando più spazio e fiducia da parte di mister Davide Nicola. Chissà che non possa partire dal 1′ già dal primo match del 2025 contro il Monza. Intanto, Felici ha rilasciato alcune parole ai microfoni ufficiali del Cagliari. Ecco le sue parole:
SARDEGNA – «Sono Mattia Felici, vengo da Roma, nato e cresciuto a Roma. Mi sto trovando molto bene. Diciamo che rispetto alle altre città nelle squadre dove ho giocato, la Sardegna ha un clima e una temperatura diversa. Mi sono goduto un po’ di più il mare. Mi piace che comunque ci sono sempre delle belle giornate: posso fare passeggiate con la mia ragazza e col mio cane, posso uscire tranquillamente. Diciamo che ho visitato poco perché ci alleniamo quasi tutti i giorni, se non tutti i giorni. Però mi piacerebbe andare al nord Sardegna per visitare Porto Cervo».
PIETANZE – «La mia ragazza ha origini sarde, se non sbaglio il paese è Goni. Mi sembra che dista un’ora da qui. Sono andato anche a trovarli e mi hanno fatto sentire in famiglia con tutte le specialità della casa. Le pietanze? Se mi ricordo bene (non mi ricorderò tutto), i culurgiones, maialetto, seadas e le caramelline che non sempre dolci (non mi ricordo il nome)».
CAGLIARI – «La mia ragazza, come me, forse non c’era mai stata in Sardegna, ha dei parenti, però forse lei c’era già stata in vacanza. Però anche lei mi aveva detto che Cagliari è una città fantastica, si vive bene e soprattutto a noi piace che si può andare spesso al mare. Il mio posto preferito è il Poetto. Mi piace il lungomare, andare nei ristoranti e portare il cane nella spiaggia e può correre tranquillo».
AMBIENTE – «Mi sto trovando benissimo, tutti i sardi con cui ho avuto un confronto fino ad ora sono socievoli e mi sto trovando bene»
PAROLE IN SARDO – «Forse è meglio che non le dico le parolacce (da Deiola): non posso dirla adesso»
CONCLUSIONI – «A si biri a tottus, vi aspettiamo in Sardegna»
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