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·3 September 2025
Francesco Acerbi e il suo nuovo libro dal titolo "Io, guerriero"

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·3 September 2025
Alcuni giorni ed in libreria uscirà il nuovo di Francesco Acerbi, attuale difensore dell'Inter e con un trascorso importante con la maglia della Lazio. Il libro è ordinabile già da adesso e toccherà le tappe più importanti della vita e della carriera da calciatore del difensore. Molto passerà per la grave malattia che lo ha colpito in passato, un cancro sconfitto con il solito coraggio che contraddistingue l'atleta.
Nel libro sarà inevitabile qualche passaggio che toccherà la sua esperienza nella capitale. Infatti Acerbi ha vestito l'aquila sul petto per ben 4 stagioni, una buona parte della sua carriera da 37enne.
A forza di combattere, inciampare, guarire, ricominciare…ho capito che non sono diventato forte quando ho vinto, ma quando ho smesso di avere paura di perdere.
C’è un prima e un dopo. Un evento che cambia tutto. Per Francesco Acerbi è stata la malattia: la scoperta, nel 2013, di un tumore. Prima, è un bambino cresciuto in provincia «a botte e pallone»: ginocchia sbucciate, la polvere dei campetti che brucia gli occhi e in gola, porte segnate a terra con zaini e felpe. Poi la gavetta da giovane calciatore di talento dal futuro brillante: il Pavia, la Reggina in Serie C, il Chievo, una breve parentesi al Milan, il Sassuolo. Qualche errore, qualche bevuta, qualche allenamento saltato e partite perse. Infine, la diagnosi. Dopo, inizia un viaggio fatto di sofferenza, fatica, notti insonni e attese strazianti. Il corpo tradisce e la paura striscia nella mente e nelle ossa. E il calcio – così importante, così vitale – sembra sbiadire nel ricordo. Ma è da qui che Francesco decide di ripartire, di raddrizzare la sua vita e farne un capolavoro di resilienza e riscatto. Fino al ritorno in campo, più forte di prima. Fino al gol in semifinale di Champions League e al ruolo di difensore nella Nazionale italiana. Acerbi si racconta senza filtri, con lucidità e ironia: la famiglia, l’angoscia, l’impegno, il rapporto con il proprio corpo, la solitudine, l’adrenalina della partita, la fede nella rinascita. Io, guerriero non è solo la storia di un calciatore. È la testimonianza di un uomo che ha dovuto smettere di essere atleta per riscoprirsi guerriero. Di chi ha sbagliato, ha lottato e ha continuato a inseguire un pallone anche quando sembrava perduto. È la prova che un corpo ferito può tornare a correre e che un’anima spersa può ritrovare se stessa.