Juventusnews24
·8 October 2025
Gama sprona: «C’è ancora molto da fare per il calcio femminile in Italia. Ci devono essere investimenti e non perdere l’eredità dell’Europeo. Bisogna aiutare le società a fare questo»

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Un appello accorato, una visione chiara per il futuro. Sara Gama, ex capitana delle Juventus Women e della Nazionale, oggi in veste di vice presidente dell’AIC, ha parlato dal palco dell’assemblea generale dell’ECA a Roma, tracciando la rotta per la crescita del calcio femminile in Italia. Il suo messaggio è forte: non basta l’élite, bisogna “ampliare la base”.
Secondo la leggenda del calcio azzurro, il problema principale del movimento in Italia è ancora il numero di tesserate. “C’è ancora molto da fare, in Italia dobbiamo ampliare la base di affiliazione che è ancora bassa”, ha affermato.
PAROLE – «Il campionato elite è importante, ma serve ampliare la base della piramide. Bisogna aiutare le società a tutti i livelli in modo che possano aprire una sezione femminile. Oggi più donne vogliono giocare a calcio e va data loro la possibilità che a volte non esiste. Ci devono essere percorsi, investimenti. Non solo soldi ai club, ma bisogna creare un percorso che permetta ai club di creare un piano aziendale per lo sviluppo del calcio femminile. Non bisogna perdere l’eredità dell’europeo, va sfruttata quell’onda lunga per aumentare il numero di tesserate».
L’analisi di Gama è lucida: la crescita non può avvenire solo al vertice. È necessario “aiutare le società a tutti i livelli” a creare sezioni femminili, sia a livello giovanile che di prime squadre, per rispondere a una domanda crescente. “Oggi più donne vogliono giocare a calcio e va data loro la possibilità che a volte non esiste”, ha sottolineato.
Per farlo, però, non bastano finanziamenti a pioggia. “Non solo soldi ai club”, ha spiegato l’ex capitana della Juventus, “ma bisogna creare un percorso che permetta ai club di creare un piano aziendale per lo sviluppo”. Un appello per una programmazione strutturata, che metta le società nelle condizioni di investire in modo sostenibile.
Infine, un monito a non disperdere il patrimonio di entusiasmo generato dai recenti successi della Nazionale. “Non bisogna perdere l’eredità dell’europeo”, ha concluso.
Quell'”onda lunga” di passione va sfruttata per “aumentare il numero di tesserate” e dare finalmente al calcio femminile italiano le fondamenta solide che merita. Un discorso da vera leader, che anche fuori dal campo continua a lottare per il futuro del suo sport.