Calcionews24
·5 January 2025
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Marco Giampaolo ha parlato ai microfoni di DAZN dopo il pareggio del Lecce contro il Genoa. Di seguito le sue parole.
PRESTAZIONE – «Abbiamo fatto probabilmente la miglior partita statisticamente parlando, ma non si è tramutata in pericolosità offensiva».
MANCA DENSITA’ IN AREA AVVERSARIA – «La tua lettura è giusta, confermata anche dai numeri. Abbiamo fatto probabilmente la miglior partita statisticamente parlando, ma questo non si è tramutato in pericolosità offensiva. Buon predominio, baricentro alto… tante cose fatte bene come non ci era mai capitato, cose non nelle nostre corde. Però tutto questo non si è tradotto in pericolosità offensiva. La partita più difficile è quella di oggi, perché dovevamo proporre qualcosa per vincere. Ecco perché ritengo sia stata la migliore del Lecce e la più difficile delle altre che abbiamo giocato finora. L’unica volta che siamo andati in vantaggio è stato con il Monza dopo tre minuti. Invece oggi, per 95 minuti, abbiamo dovuto proporre, cercare di far gol, mantenere gli equilibri, perché il Genoa è una squadra pericolosa, come dimostrano le statistiche delle ultime trasferte».
SE É PREOCCUPATO PER LA CRISI IN ATTACCO – «Stavo analizzando la partita e i numeri. Questa supremazia, questo 60% di possesso palla, questi 13 minuti nella metà campo avversaria, sono numeri che fanno parte del DNA di questa squadra, anche per le caratteristiche che ha. Il Lecce si è assunto dei rischi, ha cercato di manovrare quando c’era da manovrare, è stato verticale quando c’era bisogno di esserlo. Quella supremazia non si è tramutata in grande pericolosità offensiva. Non siamo stati concreti nel realizzare, ma questo non mi preoccupa affatto, è un dato puramente statistico».
PIERRET – «Il ragazzo, quando sono arrivato, era fuori per infortunio. Quando è rientrato, l’ho utilizzato da difensore centrale perché eravamo carenti e, quando devi fare partite 10 contro 10, qualcuno devi mettere dietro. Lui era l’unico che si prestava. A Como aveva fatto 5 allenamenti da centrocampista, con tutto quello che ne derivava dal suo rientro. Questa settimana, invece, si è allenato sempre lì, nel suo ruolo. Mi è piaciuto per personalità, ha riempito il campo, ha saputo giocare la partita. È stato bravo rispetto a Como, dove aveva delle attenuanti».