Calcionews24
·15 September 2025
Gravina: «Non giocare contro Israele significa non andare al Mondiale. Vinciamole tutte fino a novembre»

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·15 September 2025
Il presidente della FIGC, Gabriele Gravina, interviene con decisione sulle polemiche relative alla partita di qualificazione mondiale tra Italia e Israele, in programma il 14 ottobre a Udine. A Radio Anch’io Sport, Gravina chiarisce la posizione della Federcalcio, escludendo categoricamente l’ipotesi di un boicottaggio. La sua logica è pragmatica e ineludibile: «Non giocare contro Israele vuol dire non andare al Mondiale, e agevolare addirittura la nazionale israeliana. Di questo dobbiamo essere consapevoli».
Gravina sottolinea come la FIGC non sia insensibile al dramma umanitario in corso. «Siamo addolorati, molto addolorati, perché ci teniamo alla dignità umana. Siamo molto vicini alle persone che soffrono in Palestina, in particolare i bambini e i civili innocenti», ha aggiunto, ribadendo la sensibilità condivisa con il CT Spalletti. Tuttavia, ha spiegato che utilizzare il calcio, veicolo di unione, per una protesta che si tradurrebbe in un’auto-eliminazione sarebbe un controsenso. La Federazione è in stretto contatto con il Ministero dell’Interno per garantire la sicurezza e si coordinerà con la UEFA per un’iniziativa umanitaria.
Sul fronte sportivo, il presidente si mostra fiducioso per il ritorno al Mondiale dopo due assenze. Pur rammaricandosi ancora per l’addio di Spalletti, elogia il lavoro del nuovo commissario tecnico, Gennaro Gattuso, affermando che «si vede già la sua mano». La strada, però, è chiara e non ammette distrazioni: l’Italia deve puntare a vincere tutte le partite da qui a novembre per centrare l’obiettivo senza passare dagli spareggi, ritrovando quella qualificazione che, secondo Gravina, è mancata in passato solo per episodi sfortunati.