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·14 December 2025

I Bologna-Juventus di Marco Di Vaio: da calciatore prima, da direttore sportivo adesso

Article image:I Bologna-Juventus di Marco Di Vaio: da calciatore prima, da direttore sportivo adesso

La sfida del Dall’Ara non è mai stata una partita come le altre per il direttore sportivo dei rossoblù.

L’ha vissuta diverse volte da calciatore, ormai da parecchi anni da direttore sportivo. Con una sola squadra, (la Juventus), nelle vesti di centravanti, con l’altra squadra (il Bologna), sia in campo a difendere i colori rossoblù, ma anche in giacca e cravatta interessato a seguire quel che i suoi giocatori sono in grado di combinare sul terreno di gioco.


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Per Marco Di Vaio, quando è in arrivo la sfida tra il Bologna e la Juve, non si tratta nè si tratterà mai di una partita qualsiasi. Sia a Torino come in Emilia, ha confermato d’essere veramente un cecchino d’area di rigore, dal gol facile e che gli ha permesso di realizzare ben 142 reti nel campionato italiano.

Di Vaio “bianconero”: il biennio vissuto alla Juventus

Le stesse di un certo Christian Vieri ma anche di Paolo Pulici e Benito Lorenzi. Diciotto sono stati i gol realizzati in Serie A nel biennio trascorso in maglia bianconera, ventotto quelli totali, che gli hanno permesso di vincere uno scudetto, una Supercoppa Italiana e di disputare anche una finale di Coppa Italia ma soprattutto una di Champions League.

Due stagioni fatte di tantissimi alti e bassi, vissute insieme a Marcello Lippi, che non gli hanno permesso d’esprimersi al massimo delle sue potenzialità, chiuso da due fenomeni come Alex Del Piero e David Trezeguet, condizione questa che portò Marco a lasciare Torino e a provare una nuova esperienza lontano dall’Italia, scegliendo la Liga e il Valencia come il campionato e il luogo ideale per rilanciarsi.

Dopo il Genoa, l’avventura a Bologna

Esperienza di Bologna che per Di Vaio iniziò invece nel 2008 (dopo quella con il Genoa) e che accettò per ritornare ad essere sé stesso, ovvero quel centravanti che con le maglie di Salernitana e Parma aveva già dimostrato di possedere le qualità del bomber di razza, che gli permisero d’entrare in pianta stabile nel giro della Nazionale Italiana, con la gestione di Giovanni Trapattoni.

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Dopo il Genoa, l’avventura a Bologna (Ansa Foto) – BolognaSportNews

Mai scelta fu più azzeccata per Marco, che s’inseri benissimo in una società dalla grande tradizione calcistica, realizzando 24 reti durante la prima annata in maglia rossoblù, sfiorando anche la vittoria della classifica marcatori (chiudendo in seconda posizione ad un solo gol da Zlatan Ibrahimovic) e vincendo quella che fu una vera e propria scommessa personale. Un quadriennio vissuto da calciatore nella città bolognese, in cui realizzò ben 68 reti, su 148 partite, di cui due importanti, prestigiose e significative contro la Juventus.

Nella stagione 2010/11, Di Vaio si tolse la soddisfazione di non lasciare anzi di raddoppiare il numero delle reti messe a segno in un Bologna-Juve del 26 febbraio 2011. Rossoblù allenati da Alberto Malesani, che subentrò a fine settembre al posto di Franco Colomba, contro i bianconeri guidati da Gigi Delneri, che in una serata invernale in terra torinese si tolsero la soddisfazione di sconfiggere Madama casa sua, trascinati da Marco che mise a segno una doppietta. Due reti belle ma diverse tra loro, che significarono la stesura di un pezzo di storia della Bologna calcistica, in un momento in cui la salvezza veniva vista come il vero obiettivo stagionale, che equivaleva alla vittoria di uno scudetto.

Il dopo da calciatore, vissuto dietro ad una scrivania

L’ex centravanti che da calciatore prima, da direttore sportivo adesso, con la società rossoblù ne sta veramente vedendo di tutti i colori. Nel senso più sportivo possibile ovviamente, grazie ad un’asticella che nelle ultime due stagioni si sta vertiginosamente alzando verso l’alto e mira a raggiungere quanti più traguardi possibili. In questo momento bellissimo che sta vivendo tutta la città di Bologna, Marco non ha realizzato gol che hanno lasciato il segno in campo, ma dietro la scrivania, contribuendo alla costruzione di un vero e proprio giocattolo vincente, che ha perso qualche pezzo per strada, ma che ha saputo sostituire con elementi se non dello stesso livello, ma quasi.

Un 2025 da chiudere in bellezza

I risultati stanno a spiegare come il Bologna è ormai ridiventato una realtà di primissimo livello nel campionato italiano, ritornando a conquistare un trofeo (la Coppa Italia) dopo tantissimo tempo, che si è messo nelle condizioni di provare a centrare il double perfetto (con la Supercoppa Italiana che disputerà la prossima settimana con Napoli, Inter e Milan), centrando due qualificazioni europee consecutive: la Champions prima, l’Europa League subito dopo.

Proprio in quest’ultima competizione i rossoblù hanno iniziato a sognare in grande dopo le due vittorie consecutive contro il Salisburgo al Dall’Ara e il Celta Vigo in Galizia. Il modo migliore, con in mezzo anche l’affermazione in casa contro il Parma agli ottavi di finale di Coppa Italia e il pareggio contro la Lazio all’Olimpico per arrivare, con il morale alle stelle, belli carichi dal punto di vista mentale ed emotivo alla sfida contro la Juventus, che dalle parti di Piazza Maggiore l’hanno sempre definita come una di quelle partite che si caricano da sole ed è sempre stata diversa dalle altre. Per ulteriori conferme, meglio provare a chiedere al buon Marco Di Vaio.

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