Calcio e Finanza
·20 July 2025
Inchiesta urbanistica Milano, i pm: «Patto corruttivo per San Siro»

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·20 July 2025
Alla vigilia di un Consiglio Comunale che si preannuncia quantomeno infuocato, con il sindaco di Milano Giuseppe Sala che riferirà in aula sull’inchiesta in merito all’urbanistica in cui figura indagato insieme a oltre 70 persone, continuano a spuntare dettagli relative alle indagini portate avanti dalla Procura milanese.
Come riporta l’edizione odierna de Il Corriere della Sera, gli inquirenti hanno sottolineato l’esistenza di un presunto «accordo corruttivo» volto a ottenere il controllo sul destino dello stadio Meazza e del quartiere San Siro, bloccato dall’indagine sull’urbanistica portata avanti dalla Procura stessa. Secondo gli inquirenti, a stipularlo sarebbero stati Giuseppe Marinoni, presidente della Commissione Paesaggio, e l’architetto Federico Pella, dirigente e socio della società di progettazione integrata J+S.
Nonostante i piani presentati da Inter e Milan non siano ancora stati approvati – e resti incerta la data di un eventuale avvio dei lavori, soprattutto dopo i recenti riscontri giudiziari – dalle carte dell’inchiesta, che sta scuotendo l’amministrazione cittadina, emerge che Marinoni e Pella si muovevano da tempo nell’ombra per entrare in affari.
Lo sostengono i pubblici ministeri Marina Petruzzella, Mauro Clerici e Paolo Filippi, che hanno avanzato richiesta di custodia cautelare per loro due e per altre quattro persone, incluso Giancarlo Tancredi, assessore alla rigenerazione urbana, che nel Consiglio di domani dovrebbe ufficializzare le proprie dimissioni, mentre per il sindaco Sala sembrerebbe voler continuare per portare al traguardo alcuni progetti finiti nel mirino degli inquirenti, fra cui c’è anche il dossier San Siro.
Per gli investigatori, Marinoni è un «faccendiere privo di scrupoli, con inclinazioni corruttive», scelto da Tancredi e dal sindaco Sala per ricoprire il ruolo di guida della Commissione (lasciato in seguito), diventata «il cuore delle distorsioni nella gestione urbanistica del Comune di Milano, segnata da una corruzione strutturale e ambientale» che «ha eliminato ogni forma di controllo pubblico sull’impiego del suolo, trasformato in un bene da depredare».
Tra Marinoni e Pella ci sarebbe stato un «colloquio continuo e fitto» sugli obiettivi condivisi, che ruotavano proprio intorno agli interventi legati allo stadio e all’area di San Siro. Con Tancredi, annotano le Fiamme Gialle, Marinoni si consultava costantemente – spesso in presenza di Pella e dei loro committenti del settore immobiliare – per trovare soluzioni favorevoli agli interessi propri, della J+S, e delle cordate coinvolte. Tutti e tre sono accusati di corruzione: Marinoni, che esercita la professione di architetto, ha ricevuto incarichi per un valore complessivo superiore ai 180.000 euro da parte della J+S di Concorezzo, in pieno conflitto d’interessi.
L’opportunità di inserirsi nel progetto di San Siro si è presentata quando Massimo Caputi, noto imprenditore immobiliare e fondatore di Feidos Spa (non coinvolto nell’inchiesta), ha affidato alla J+S il piano di trasformazione delle ex scuderie De Montel in un complesso termale. Le conversazioni acquisite dagli inquirenti rivelano che «Marinoni e Pella, con la collaborazione di Tancredi», cercavano «l’appoggio di Caputi per ottenere un incarico relativo ai lavori dello stadio Meazza, sui quali il sindaco Sala deve prendere una decisione».
Alle 17:53 del 20 ottobre 2023, Marinoni scrive a Caputi – che aveva incontrato il giorno precedente nei pressi delle terme assieme a Tancredi – dicendo: «Mi ha fatto piacere conoscerti. Spero ci siano occasioni per rivederci a breve, anche per capire con l’amministrazione comunale come portare avanti il discorso della riqualificazione delle aree attigue al vostro complesso termale, per il quale ti faccio i complimenti per il coraggio imprenditoriale e il risultato dal punto di vista architettonico. A presto». I pm ritengono che Marinoni, con «estrema disinvoltura», volesse attirare Caputi proponendogli «il proprio sostegno personale nel confrontarsi con il Comune per la riqualificazione» della zona termale.
Il tema dello stadio e del quartiere compare spesso nei dialoghi tra Marinoni e Pella. Il 15 gennaio 2024, ad esempio, Pella invia un messaggio vocale a Marinoni, informandolo che il 31 dello stesso mese il Comune presenterà alla stampa un progetto per il restyling di San Siro: «Ne sai qualcosa? Se sì, chi l’ha ideato? Qual è il fine? Perché sarebbe davvero importante capire chi c’è dietro». Marinoni risponde dicendo di non saperne nulla, ma si impegna a fare un tentativo per informarsi: «Giovedì provo a chiedere informalmente all’assessore se può anticiparmi qualcosa, poi ti aggiorno».
Secondo i magistrati, Marinoni e Pella stavano portando avanti «un piano criminale» legato ai potenziali affari sull’area di San Siro, «la cui evoluzione, ancora incerta, dipende dalle decisioni del sindaco Sala, che i due attendono con grande trepidazione». L’obiettivo sarebbe stato quello di inserirsi in operazioni redditizie legate all’abbattimento o al rinnovamento del Meazza e degli spazi limitrofi, oppure nella costruzione di nuovi impianti a Rozzano e San Donato.
I pm scrivono nella richiesta di misure cautelari – su cui il giudice per le indagini preliminari Mattia Fiorentini deciderà dopo gli interrogatori previsti per mercoledì prossimo – che i due «sono alla costante ricerca di affari con crescente brama», approfittando del ruolo di vertice nella Commissione in mano a Marinoni e dell’appoggio dell’assessore, che consentirebbero loro di «elaborare e realizzare una strategia di speculazione edilizia su vasta scala, che Marinoni, al culmine dell’entusiasmo, definiva come il Piano di governo del territorio ombra».
Ma questo sistema non coinvolge solamente il futuro di San Siro. Infatti, Tancredi continuava a sollecitare Marinoni anche per le opere legate allo scalo di Porta Romana, dove sorgerà il villaggio olimpico per Milano-Cortina 2026. In un messaggio, Tancredi chiede: «Puoi per favore trasmettere il parere sul Villaggio entro le 10 di lunedì?». Marinoni replica: «Quando ricevi il parere e vuoi discuterne chiamami pure. Ho la sensazione che siano in apprensione, oppure se ti serve ti invio una bozza in anticipo». Tancredi risponde: «Parliamone. In effetti c’è un problema Olimpiadi».