Inter, Ausilio: “Gasp un rimpianto! Lautaro il mio capolavoro: ecco i miei colpi top” | OneFootball

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·17 October 2025

Inter, Ausilio: “Gasp un rimpianto! Lautaro il mio capolavoro: ecco i miei colpi top”

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Piero Ausilio si apre in esclusiva ai microfoni del Corriere dello Sport: ecco le parole del direttore sportivo dell’Inter.

A gennaio ventotto anni passati nell’Inter per Piero Ausilio: il direttore sportivo nerazzurro ha vissuto quatto presidenze, affrontato momenti di gloria ma anche di crisi. Lui c’è sempre stato e l’Inter deve ringraziare anche lui per le sue fortune. Tanti i colpi messi a segno in una vita da dirigente, ecco quelli più importanti e sugli allenatori passati in panchina…


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Lautaro il tuo capolavoro.  «Aveva già firmato con l’Atletico Madrid. Ho viaggiato, rischiando di tornare senza il giocatore. Sai che figura di merda avrei rimediato…».

Andrea Berta, allora ds del club e ora all’Arsenal, mi disse che Lautaro stracciò non uno ma tre contratti.  «Se lo dice Andrea… So di uno. Mi misi in mezzo puntando sul fatto che i club non avevano ancora raggiunto l’accordo. Però di cose buone ne abbiamo fatte anche altre. Micki a zero perché alla Roma non lo volevano più».

Tiago Pinto non gli offrì il biennale che Mkhitaryan chiedeva. Mou non la prese bene. «Hakimi a 40 e rivenduto a 70, Calhanoglu a zero, Bastoni con tre sole partite all’Atalanta, un anno a Parma e poi da noi. Onana a zero quand’era squalificato e fermo da un po’. L’abbiamo venduto a 55. Lukaku voluto da Conte, altro affare la cessione al Chelsea. Balotelli a 16 anni dal Lumezzane».

Mario la grande incompiuta.   «Aveva grandi risorse, ha fatto una buona carriera ma non quella che immaginavo».

Inter, senti Ausilio: “Gasp è un top! Mourinho sopra tutto”

Un no dalla Roma di Gasperini.  «Da noi è stato pochino. Mi credi se ti dico che mi sarebbe piaciuto lavorare con lui, visto quello che ha fatto in seguito? È un top».

Ti credo, sì. Certo, non ti sei fatto mancare niente in panchina.  «Tra una cosa e l’altra, a gennaio saranno ventotto anni di Inter. Vado a memoria. Mancini, Mou, Benitez, Leonardo, Gasperini, Ranieri, Stramaccioni, Mazzarri, De Boer, Vecchi, Pioli, Spalletti, Conte, Inzaghi e Cristian».

I migliori sul campo?  «Spalletti e Conte».

E nella gestione?  «Simone, Mancini. E Ranieri, al quale sono molto legato, arrivò in un momento complicato per l’Inter. Da alcuni di loro ho imparato tanto, altri non sono stati collaborativi». Chi, ad esempio? «Arrivaci».

E Mou?  «Sopra tutto e tutti per quello che rappresenta nella storia dell’Inter».

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