Inter, Ausilio tra orgoglio e rimpianti: “Fiero di Kovacic, Brozovic e Lautaro. L’errore? Kvaratskhelia” | OneFootball

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·10 August 2025

Inter, Ausilio tra orgoglio e rimpianti: “Fiero di Kovacic, Brozovic e Lautaro. L’errore? Kvaratskhelia”

Article image:Inter, Ausilio tra orgoglio e rimpianti: “Fiero di Kovacic, Brozovic e Lautaro. L’errore? Kvaratskhelia”

Piero Ausilio, direttore sportivo dell’Inter, racconta la sua carriera in nerazzurro in una lunghissima intervista concessa alla Gazzetta dello Sport. Il dirigente milanese mette tra i suoi Oscar le trattative per gli acquisti di Kovavic, Brozovic, Onana, Lautaro, Bisseck e Thuram, mentre il più grande rimpianto è non essere riuscito ad arrivare a Kvaratskhelia.

Ausilio tra orgoglio e rimpianti: “Fiero di Kovacic, Brozovic e Lautaro. L’errore? Kvaratskhelia”

Il direttore sportivo dell’Inter, Piero Ausilio, si è raccontato in una lunga intervista alla Gazzetta dello Sport, ripercorrendo i momenti più significativi della sua carriera tra intuizioni vincenti, operazioni difficili e qualche rimpianto.


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I colpi di cui andare fieri Ausilio non ha dubbi nel citare i nomi che, a suo avviso, rappresentano al meglio il suo lavoro in nerazzurro:

Mateo Kovacic e Marcelo Brozovic, scelti in tandem con Marco Branca

André Onana, acquistato a parametro zero e ceduto un anno dopo per 55 milioni di euro

Lautaro Martinez, oggi simbolo dell’Inter

Yann Bisseck e Marcus Thuram, entrambi arrivati con operazioni strategiche

“Questi sono affari che mi rendono orgoglioso – spiega Ausilio – perché hanno unito intuizione tecnica e gestione economica”.

Il rimpianto Kvaratskhelia Tra i rammarichi, il dirigente inserisce Khvicha Kvaratskhelia, oggi stella del Napoli:

“Non ho sbagliato solo io: era stato offerto a tanti top club italiani. Ma noi giocavamo con il 3-5-2 e lui è un calciatore da 4-3-3. Per questo non lo abbiamo preso”.

Una scelta dettata dalla compatibilità tattica del momento, che oggi appare come un’occasione mancata.

L’affare più difficile: tra mercato e vita privata Ausilio ricorda anche un’operazione complicata, non tanto per questioni tecniche, quanto per la sfera personale del calciatore:

“Era un periodo durissimo, facevamo fatica a pagare gli stipendi. Stavamo per firmare, quando mi chiama un famoso avvocato divorzista: non può partire, la moglie vuole la separazione e ha chiesto il ritiro del passaporto. Li ho chiusi in una stanza finché non hanno trovato un accordo per il divorzio. Solo così abbiamo concluso la cessione”.

Un episodio che evidenzia quanto, nel calciomercato, fattori extra-sportivi possano influire in modo decisivo.

Il rimprovero di casa: il caso Jashari Infine, un retroscena curioso. Quando il Milan ha acquistato Ardon Jashari, giovane talento svizzero, il figlio di Ausilio, Niccolò, non ha nascosto il proprio disappunto:

“Mi ha detto: ‘Te l’avevo consigliato quando era al Lucerna, e te lo sei fatto scappare’. È vero, ma non possiamo prendere tutti quelli bravi”.

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