Calcionews24
·17 September 2025
Inter, Chivu conferma Sommer titolare: le ragioni della scelta per la Champions League

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·17 September 2025
Yann Sommer, 35 anni, portiere della nazionale svizzera e titolare dell’Inter, sta attraversando un momento delicato della sua stagione. Dopo essere stato protagonista con parate decisive che hanno contribuito a portare i nerazzurri fino alla finale di Champions League, il suo rendimento è finito sotto la lente d’ingrandimento in seguito a una prestazione opaca contro la Juventus.
Le critiche non si sono fatte attendere, ma Cristian Chivu, 43 anni, ex difensore e attuale allenatore dell’Inter, ha scelto di schierarsi apertamente dalla parte del suo numero uno. «Non lo sostituisco perché lo chiede il popolo e non lo espongo al lancio dei sassi», ha dichiarato, respingendo le pressioni esterne e confermando la sua fiducia nel portiere.
Sommer non è nuovo a momenti di forte pressione mediatica. Ai tempi del Bayern Monaco aveva già parlato di come le critiche, se non costruttive, possano lasciare cicatrici profonde. Ora, in Serie A, la situazione si ripete, con un contesto ancora più esigente e un’attenzione mediatica costante.
Nonostante l’errore contro la Juventus, lo spogliatoio nerazzurro ha fatto quadrato attorno al portiere. La decisione di confermarlo titolare nella prossima sfida di Champions League contro l’Ajax è stata condivisa da tutto lo staff tecnico e dal gruppo dei portieri: «Gioca Yann», è stata la scelta unanime.
La presa di posizione di Chivu è un segnale forte di leadership. Proteggere un giocatore in un momento di difficoltà significa non solo difenderlo dalle critiche pubbliche, ma anche dargli la possibilità di riscattarsi sul campo. Un approccio che rafforza la coesione interna e trasmette fiducia a tutta la rosa.
Per Sommer, questa sarà l’occasione di dimostrare ancora una volta il proprio valore e la propria esperienza internazionale. In futuro, il testimone passerà probabilmente a Josep Martinez, 26 anni, portiere spagnolo arrivato in estate, ma per ora i guanti restano saldamente nelle mani dello svizzero.
Un segnale chiaro: l’Inter crede nel suo portiere e punta sulla forza del gruppo per superare le difficoltà.
IL MOMENTO NO IN GERMANIA – «Non nascondo che certe cose ti lasciano dei segni e che non è stato facile, questo è sicuro. So che la critica fa parte del mio lavoro e che bisogna conviverci, ma quando non è costruttiva è più difficile ricavarne qualcosa. Sono in grado di giudicare le mie prestazioni, so quando gioco una buona partita o no e non mi innervosisce se qualcuno esprime pubblicamente una propria opinione in merito. Tutti hanno il diritto di esprimersi».