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·7 October 2025

Inter, Marotta: “Senza plusvalenze le big italiane non presenterebbero un bilancio adeguato. Su Milan-Como in Australia…”

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Il numero uno dell’Inter, Giuseppe Marotta, ha parlato di bilanci, del tema plusvalenze ma non solo: il commento anche sulla possibilità di vedere Milan-Como in Australia.

Intervenuto durante l’evento di presentazione del libro “Il Calcio del futuro tra intelligenza artificiale e azioni ecosostenibili”, il presidente dell’Inter Giuseppe Marotta, ha parlato di diverse tematiche. Dal tema stadi, passando per la possibilità di vedere la sfida di Serie A tra Milan e Como in Australia.


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Inter, le parole del presidente Marotta

Il pensiero sul calcio moderno.Il calcio oggi simile a un’azienda: la governance dipende molto dagli azionisti, ma la parte organizzativa è composta da persone che rappresentano i vari staff. Noi stiamo rinnovando il centro sportivo di Appiano Gentile e io ho detto all’architetto: ‘Quando dovremo delineare la fase progettuale, devi immaginare quello che sarà il calcio tra 15 anni”.

Oggi abbiamo spogliatoi e uffici, ma quali saranno le esigenze del calcio tra 15 anni? “Nello spogliatoio attaccato all’arbitro c’è lo psicologo… All’Inter ce ne sono 20 di psicologi. lo amo la cultura del far crescere l’aspetto mentale perché rappresenta una gran parte della performance dell’atleta, ma si fa fatica in questo perché chi agisce sulla mente viene visto come il medico che viene a curarti e quindi il giocatore fa fatica ad approcciare.

Rispetto anche ai paesi nordici non c’è quell’approccio con lo psicologo, che accompagna anche i bambini con la sua visione, la sua presenza, che è pure un atto di fiducia. I profili che sono in una società di calcio sono tantissimi e saranno sempre di più: una società di calcio non è più solo un’associazione sportiva, ma è una vera e propria company“.

Quando si tratta di andare a capire se un giocatore può essere funzionale, cosa si utilizza?Gli strumenti moderni. Sicuramente gli algoritmi ti aiutano ad avvicinarti a una decisione, ma alla fine è l’aspetto umano, la mente che decide se scegliere il giocatore A o il giocatore B. Se prendo un attaccante devo sapere quali sono le percentuali di tiri, quante volte vede la porta… Nelle aziende normali c’è il test di ingresso, ovvero il confronto con l’esperto dell’azienda e l’eventuale candidato, nel calcio questo non c’è e non conosci l’aspetto umano. A volte ti trovi a un impatto con dei calciatori che vedi che hanno delle problematiche, che un po’ puoi modificare, ma non sempre ci riesci, anche per i pregiudizi di cui ho parlato prima. Qui posso evidenziare la differenza tra talenti e campioni: è la sfera mentale che è mancata a chi non è diventato tale“.

Ci racconta un aneddoto su Cristiano Ronaldo?È diverso rispetto agli altri, non c’è niente da fare. Quando andavamo in ritiro in trasferta e c’era sul tavolo l’acqua minerale lui la prendeva e analizza le caratteristiche, poi si consultava con i dottori e chiedeva del perché le cose fossero in un modo o in un altro. Se gioca ancora ed è un campione lo è sicuramente perché lui stesso che usa l’intelligenza per arrivare a certe componenti“.

È preoccupante che uno come Modric arrivi in Italia a 40 anni?No, anzi, io vedo in lui anche uno sfogo positivo per il calcio italiano perché i nostri figli o nipoti guardando un giocatore del genere, come succede a noi che siamo più datati, si innamorano e non è solo teorico. Magari vogliono ripetere le sue gesta in allenamento e ne acquisiscano una lezione. Il problema è che la china è sempre in discesa nel nostro calcio, siamo un campionato di transizione, non siamo più l’eldorado come negli anni 2000. Oggi arriva il calciatore importante quando ha 40 anni, il potere competitivo ed economico ti porta a quei profili.

Il Real Madrid ha preso Mastantuono a 60 milioni di euro, le italiane se prendono un 2004, un 2005 o un 2006 spendono 30-35 milioni al massimo. Il mercato di acquisizione è molto limitante. Poi c’è un altro fattore, i grandi club come Inter, Milan, Juventus, Roma, Napoli e Atalanta sono ricorsi alle plusvalenze. Nel 2000 era raro vedere i club che vendevano i giocatori, oggi senza ricorrere alle plusvalenze non saremmo in grado di presentare un bilancio adeguato. E la grande differenza ed è dovuta al fatto che i loro diritti tv all’estero sono stati venduti a 10 volte quanto li abbiamo venduti noi“.

Tema nuovo stadio e Milan-Como in Australia: risponde Marotta

Gli stadi sono troppo vecchi e ce ne sono pochi di proprietà.Avete visto che difficoltà con San Siro.. Accompagna per tanti di noi pagine romantiche, io ho visto la prima partita dell’Inter a 9 anni nel ’66 contro il Benfica. Quelle cose è chiaro che rimangono impresse, ma bisogna essere anche un po’ moderni e aperti a quello che è un concetto di innovazione. Fare uno stadio nuovo significa anche innovarsi“.

Cosa può dirci sullo stadio nuovo?È evidente che noi abbiamo conquistato un posizionamento importante, che è quello che finalmente possiamo costruire uno stadio nuovo. Chiaro che dovrà rispondere a tutte quelle che sono le esigenze di modernità nel rispetto dei cittadini, di un senso civico, di un senso etico e nel rispetto di una sostenibilità ambientale. Questi sono principi cardine ai quali noi dobbiamo assolutamente rispondere. Di più non dico, siamo ancora in una fase interlocutoria e burocratica. Dovremo procedere all’acquisizione del vecchio San Siro e delle aree limitrofe, dopodiché si avvierà tutta una fase progettuale, nella quale ci dovrà essere il rispetto di queste cose“.

Qual è il suo pensiero su Milan-Como a Perth?Ci sarà un periodo nel quale San Siro non sarà disponibile. La scelta del Milan e del Como è quella di fare un’esperienza che può servire anche per capire quale sarà l’effetto dal punto di vista economico. Se la analizziamo dal punto di vista di impatto etico e sociale è evidente che si sottrae una partita importante ai tifosi del Milan e del Como, ma deve essere vista come una necessità dovuta a una causa di forza maggiore, è una sperimentazione che porterà a valutazioni che faremo dopo”.

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