Calcio e Finanza
·9 September 2025
Intesa City-Premier sulle parti correlate: timore per sponsor fuori mercato

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·9 September 2025
Nella giornata di ieri è arrivata l’ufficialità della risoluzione della disputa legale portata avanti dal Manchester City nei confronti della Premier League in merito al regolamento approvato e in vigore sui contratti di sponsorizzazione da parti correlate. Una prima controversia smarcata, in attesa di capire cosa accadrà sul fronte dell’altra causa, quella legata alle 115 potenziali violazioni del Fair Play Finanziario inglese.
Come riporta il quotidiano britannico The Times, il club inglese ora è libero di firmare un nuovo accordo di sponsorizzazione, con relativo aumento del corrispettivo, con la compagnia di bandiera degli Emirati Arabi Uniti, Etihad Airways. Ovviamente, questo accordo deve passare l’analisi della commissione sulle sponsorizzazioni, ma sembra proprio che la chiusura del contenzioso sia il preludio a un semaforo verde che dovrebbe arrivare così nei prossimi giorni.
Le regole sulle sponsorizzazioni da parti correlate (definite dall’acronimo APT) stabiliscono che tutti i contratti commerciali e con i giocatori conclusi con parti collegate debbano essere approvati come conformi al valore di mercato equo. Tuttavia, il timore è che l’accordo consenta al City — e ad altri club legati a Stati, come il Newcastle controllato dal fondo governativo PIF, o a società con una vasta rete di partner commerciali collegati — di ottenere più facilmente contratti che superano i valori di mercato. Dunque, se da un lato le società rivali del City, ma anche del già citato Newcastle, tirano un sospiro di sollievo, dall’altro permane una forte preoccupazione sul futuro, visto che per i club rivali, costretti a muoversi unicamente sul mercato aperto, questo potrebbe rappresentare comunque un importante svantaggio competitivo.
Dal canto loro, i vertici della Premier League difendono le proprie regole, passate da un voto tutt’altro che semplice con i club protagonisti, assicurando che il processo di controllo del valore equo di mercato non porterà a una liberalizzazione più facile da ottenere per le società.
Tornando al City, Etihad Airways, compagnia aerea nazionale di Abu Dhabi, è sponsor della maglia e dello stadio del club dal 2009, un anno dopo che lo sceicco Mansour di Abu Dhabi, vicepresidente degli Emirati Arabi Uniti, acquistò il club. Il consiglio della Premier League aveva respinto all’inizio dello scorso anno un nuovo maxi-accordo con Etihad ritenendolo non conforme al valore equo di mercato.
La motivazione scritta recitava: «Un accordo di sponsorizzazione è spesso su misura del rapporto particolare tra sponsor e club». E aggiungeva che l’argomento giuridico della Premier League «non affronta la possibile natura personalizzata degli accordi di sponsorizzazione». Così, sebbene l’accordo con Etihad debba nuovamente passare per un controllo del valore di mercato equo e per le regole APT, sembra che il consiglio della Premier League sia ora in grado di approvarlo proprio per la sua natura «su misura».
Il Manchester City, dal canto suo, ha già i maggiori introiti commerciali della Premier League, persino superiori a quelli di club con bacini globali di tifosi più ampi, come Manchester United, Liverpool e Arsenal. Il nuovo accordo con Etihad — e altri, come quello con First Abu Dhabi — con tutta probabilità amplierà ulteriormente questo divario.