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·2 June 2025

Juve, ascolta Deschamps: «Futuro? Vedremo cosa succederà; sento spesso Tudor»

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Le parole di Didier Deschamps, ct della Francia: «Non ho bisogno di vivere sotto i riflettori, ma di sicuro non andrò in pensione dopo la nazionale»

Nel valzer di nomi che circondano la panchina della Juve spunta anche il nome di Didier Deschamps. Il ct della Francia ha parlato anche di questo tema, oltre a molti altri, a la Gazzetta dello Sport. Di seguito le sue parole.

FUTURO«Vedremo cosa succederà. Ho la libertà di scegliere. Ma posso vivere bene lontano dai riflettori».


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SULL’INTER IN CHAMPIONS«Di fatto non c’è stata partita, il PSG è stato superiore dall’inizio alla fine. Magari l’Inter ci è arrivata con poche energie mentali e fisiche, dopo aver lottato fino all’ultimo per lo scudetto, con giocatori che come Lautaro non erano al top, mentre il PSG ha potuto gestirsi e far valere tutte le sue grandi qualità».

LUIS ENRIQUE E IL CALCIO COLLETTIVO«È anche la sua vittoria perché è rimasto fedele alle sue idee. Ogni vittoria è collettiva, anche se le individualità fanno la differenza. Come Doué con due gol e un assist. Il PSG impressiona, ma a novembre era quasi eliminato. Nel calcio tutto può cambiare in un minuto. Poi è chiaro che il PSG ha modificato la strategia puntando sui giovani di talento».

DEMBÉLÉ DA PALLONE D’ORO?«Vincere la Champions aiuta, ma poi votano i giornalisti e la stagione non è finita. Per me oggi sarebbe difficile stabilire un trio di candidati. C’è anche Mbappé, capocannoniere di Liga e Scarpa d’oro cambiando squadra. Oppure Lamine Yamal che mi pare non abbia fatto male… e perché non Lewandowski o Raphinha».

SUL PSG SENZA MBAPPÉ«Può succedere. Sono scelte di carriera e Kylian ha già vinto molto. Rimane un leader e il nostro capitano. Anche se il Real Madrid ha vinto poco, la sua stagione è positiva».

COME FERMARE LAMINE YAMAL?«Nessuno lo sa: forse legandolo. Lo si può limitare, ma un suo gesto farà sempre la differenza: Lamine Yamal è un fuoriclasse e la Spagna è la migliore squadra al mondo con talenti sempre più giovani. Come da noi, con Doué. Ma pure Mbappé all’età di Yamal faceva grandi cose».

L’ATTACCO DELLA FRANCIA È IL PIÙ FORTE DI SEMPRE?«Hanno il potenziale, ma serve vincere titoli e dare continuità per dimostrarlo. Griezmann non è nato in una partita».

ANNUNCIARE L’ADDIO PRIMA DEL MONDIALE È UN RISCHIO?«Non cambia nulla. Ero a fine contratto prima del Mondiale in Qatar e sapevo che avrei smesso a gennaio 2023, quando ho rinnovato. Anche se giochiamo la sesta semifinale dal 2012, c’è sempre un clima mediatico negativo che può avere un impatto sui giocatori. Quindi ho chiarito la mia posizione. Non ho bisogno di vivere sotto i riflettori, ma di sicuro non andrò in pensione dopo la nazionale».

UN RITORNO ALLA JUVE?«Non è di attualità e non è lo stesso mestiere. La Juve è stata molto importante. Tornai in una situazione difficile e me ne andai nel 2007 perché mi sembrava la scelta giusta. Con il senno di poi invece no. Oggi c’è il mio ex compagno Igor Tudor, ci ho parlato spesso prima che firmasse. Non ho deciso nulla e non so quello che farò dopo la nazionale. Tutto è possibile. E impossibile».

SUL SUCCESSORE ZIDANE«Zidane è un candidato naturale e legittimo per tutto ciò che ha fatto. Ha voglia di allenare la Francia e non ha bisogno di consigli. Farà di sicuro il suo meglio».

SU CONTE E IL TRIONFO AL NAPOLI«E non è semplice farlo con tre squadre diverse. È sicuro resti? (ride, ndr). Conoscendolo non penso gli sia piaciuto che gli togliessero Kvaratskhelia a metà stagione. Scherzi a parte, non ci siamo sentiti ma gli faccio i complimenti».

KOLO MUANI RESTERÀ ALLA JUVE?«Non dipende solo da lui. In cinque mesi ha fatto cose buone, è stato efficace. Poi bisogna vedere se la Juve vorrà tenerlo. Era in prestito dal PSG. Entrano in ballo elementi finanziari da fare combaciare».

SUL CRESCITA DI THURAM ALL’INTER«Aveva già fatto molto bene la scorsa stagione. All’Inter gioca in un sistema diverso, in coppia con Lautaro. È migliorato tanto, è diventato molto efficace. Con l’Inter quando non c’è si vede. Ma non ha ancora lo stesso impatto con la Francia, dove occupa un altro ruolo e c’è concorrenza, ma sta crescendo tappa per tappa».

MILAN, TEMPO DI ADDII PER MAIGNAN E THEO?«Bisogna vedere se lo vogliono, se il Milan vuole tenerli, le loro situazioni contrattuali. So che Theo va a scadenza nel 2026. Non ci sono scelte giuste o sbagliate, ma condivise. Senza la Champions per loro può essere più complicato».

ITALIA AI MONDIALI: RISCHIO ANCORA VIVO?«Tutte le grandi nazioni devono esserci. La Francia saltò i Mondiali del 1990 e del 1994, ma questo non ci impedì di vincere nel 1998. E voi avete vinto un Europeo tra i due Mondiali mancati. La verità è che non è più così facile qualificarsi, per nessuno».

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