Calcionews24
·2 November 2025
Juventus, buona la prima di Spalletti: il tecnico bianconero ha portato diverse novità non solo dal punto di vista tattico. E sul futuro…

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L’era di Luciano Spalletti sulla panchina della Juventus è cominciata nel modo più complesso possibile: una sola seduta d’allenamento completa e un’infermeria piena di nomi pesanti. La Juventus è infatti costretta a fare a meno di Bremer, Yildiz e Kelly, oltre a diversi giocatori non ancora al meglio della condizione. Eppure, l’esordio ufficiale a Cremona, terminato con una vittoria per 2-1, ha offerto subito segnali incoraggianti sul lavoro del nuovo tecnico.
Come evidenziato da La Gazzetta dello Sport, la “prima” di Spalletti è stata “buona” nonostante le difficoltà. Ciò che ha colpito maggiormente sono state due mosse tattiche a sorpresa, capaci di dare un’impronta immediata alla nuova Juventus.
La prima intuizione di Spalletti riguarda Teun Koopmeiners, spostato in una posizione del tutto inedita. Il tecnico, che lo aveva presentato come mezzala o mediano, ha deciso di utilizzarlo come braccetto sinistro nella difesa a tre, accanto a Gatti e Kalulu. Una soluzione d’emergenza, nata dalle assenze nel reparto difensivo, ma che si è rivelata vincente.
Il centrocampista olandese, adattato con intelligenza, ha offerto solidità e qualità nell’impostazione, garantendo alla Juventus un’uscita pulita del pallone e una fase difensiva ordinata. Non è detto che diventi una scelta stabile, ma l’esperimento ha funzionato e ha mostrato la flessibilità tattica che Spalletti intende introdurre nella sua Juventus.
L’altra novità riguarda Weston McKennie, schierato come trequartista destro nel 3-4-3, ma con un compito molto più complesso. L’americano doveva accentrarsi in fase di possesso e agire da mezzala aggiunta in non possesso, un ruolo ibrido che ha interpretato alla perfezione.
Secondo l’analisi dei quotidiani sportivi, McKennie è stato il vero equilibratore della Juventus, capace di collegare difesa e centrocampo e di inserirsi con tempi perfetti. Una prestazione di grande intelligenza tattica che ha confermato la fiducia dell’allenatore nei suoi confronti.
In soli novanta minuti, Spalletti ha dovuto reinventare la Juventus, trasformando le emergenze in opportunità. Con coraggio e idee chiare, ha ottenuto i primi tre punti e, soprattutto, ha dato un segnale forte: questa Juventus è pronta a cambiare volto, adattarsi alle difficoltà e ripartire, con la sua nuova guida in panchina.









































