Calcionews24
·8 October 2025
Juventus, fiducia a Tudor: lo spogliatoio è con lui. Ma dopo la sosta ci sarà una formazione tipo

In partnership with
Yahoo sportsCalcionews24
·8 October 2025
Nonostante i numeri e una fastidiosa “pareggite” possano suggerire una continuità con il passato, l’equazione Igor Tudor come Thiago Motta non regge. Anzi, dentro ai corridoi della Continassa, l’idea di una crasi tra le due gestioni viene respinta con forza. Se i risultati possono apparire simili – tre vittorie e tre pareggi in campionato per entrambi – il contesto, la filosofia e il metodo sono profondamente diversi. La Juventus non ha dubbi: Tudor non è in discussione e rappresenta una netta rottura con la precedente gestione.
Le differenze sono sostanziali e si articolano su quattro livelli. Primo, la gestione dello spogliatoio: laddove Motta tendeva a perdere il feeling con il gruppo alle prime difficoltà, Tudor dimostra di saper tenere la squadra sulla corda e, soprattutto, unita dalla sua parte. Secondo, la comunicazione: inefficace o assente nella passata stagione, oggi è moderna e in sintonia con le esigenze del club. Terzo, il DNA bianconero: un patrimonio che Tudor, da ex giocatore, trasmette con naturalezza, mentre per il suo predecessore era un concetto ancora da assimilare. Infine, l’approccio tattico: si è passati dal calcio “relazionale” di Motta, con ruoli fluidi e interpreti costantemente intercambiabili, a un sistema definito, con un capitano, dei punti fermi e una chiara identità di gioco.
Per queste ragioni, la recente serie di cinque pareggi consecutivi viene letta dalla dirigenza in modo diverso. Tudor non è visto come un traghettatore, ma come la guida scelta per un progetto a lungo termine. La convinzione è che la squadra non abbia ancora espresso il suo reale potenziale, con molti tasselli chiave ancora da sbloccare. All’appello mancano il pieno recupero di Bremer, la definitiva esplosione di Koopmeiners, la vivacità di Zhegrova, la continuità di Conceiçao, la consacrazione di Yildiz e, soprattutto, il pieno rendimento degli attaccanti Jonathan David e Loïs Openda.
A Tudor è stata concessa carta bianca, con un’unica regola: gioca chi merita. Tuttavia, per superare la confusione generata dalle otto formazioni diverse schierate in otto partite, d’ora in avanti si punterà su una maggiore stabilità. A partire dalla prossima sfida contro il Como, il 19 ottobre, si vedrà una formazione base più riconoscibile. Un primo segnale è già chiaro: Jonathan David sarà sempre più al centro del progetto, una scelta tecnica ma anche un modo per valorizzare il grande investimento estivo. Forte di un’empatia e di un dialogo costante con la squadra, Tudor ha ora dieci giorni per preparare la missione: spezzare la serie di pareggi e mostrare il vero volto della sua Juventus. Lo scrive La Gazzetta dello Sport.