Juventus, Spalletti si presenta: “Vlahovic? Nessuna imposizione da parte della società. Credo nella rosa, sennò non avrei accettato” | OneFootball

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·31 October 2025

Juventus, Spalletti si presenta: “Vlahovic? Nessuna imposizione da parte della società. Credo nella rosa, sennò non avrei accettato”

Article image:Juventus, Spalletti si presenta: “Vlahovic? Nessuna imposizione da parte della società. Credo nella rosa, sennò non avrei accettato”

Le prime parole di Luciano Spalletti in conferenza stampa come nuovo allenatore della Juventus. Ecco le sue dichiarazioni…

Di seguito la conferenza stampa di Luciano Spalletti.


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Le prime sensazioni: “Sensazioni bellissime perché sappiamo tutti la storia di questo club. Sappiamo che le aspettative sono alte, entrarci dentro è una bellissima emozione”.

Prevale la voglia di rifarsi dopo la Nazionale o di portare la Juventus in Champions League? “Prevale la voglia di portare la Juventus ad alto livello. Saluto caramente Tudor, ho avuto la possibilità di conoscerlo ed è una persona splendida. Sono sicuro che troverò una squadra in buona condizione ed allenata bene. Dobbiamo lavorare forte per avere la possibilità di arrivare alle ambizioni di cui si parlava. Ringrazio Comolli per le belle parole che ha speso per me. 

Crede nel valore della squadra? “Se non avessi creduto nel potenziale della rosa perché avrei dovuto accettare un contratto di 8 mesi? Io credo di poter fare un bel lavoro con loro. Passa dalla disponibilità, la disciplina per fare risultati importanti. Vedo la possibilità per rimettere a posto le cose. Attualmente dobbiamo fare un buon lavoro e rimettere le cose in pari perché gli altri vanno forte”.

Quanto la stimola l’idea di far ritrovare la condizioni agli attaccanti della Juventus? “Fa parte del mio lavoro, è stimolante. I gol sono una cosa fondamentale perché fanno vincere le partite. Il calcio offensivo è importante ma lo è ancora di più essere squadra, quello ci darà beneficio. Tutto è stimolante per aver accettato una situazione del genere”.

Le responsabilità dei giocatori: “L’analisi di Dusan è corretta. La battuta con Perin è solo una battuta. So che gli allenatori dipendono dai giocatori, sono loro che fanno la differenza. Glielo ho detto per coinvolgerli. Nessuno ha la bacchetta. Io fortunatamente non sono uno che ha bisogno di essere assicurato nel proprio futuro, lo ritengo corretto che si valuti di volta in volta. Non devo starci per forza in una situazione perché sono legato da un contratto. Non ho avuto alcuna difficoltà ad accettare questo contratto, fossi la Juventus lo avrei proposto anche io”.

Scudetto? La gestione di Vlahovic? “Spero di lottare per lo Scudetto, perché no. Ne parlavamo ieri con i ragazzi nello spogliatoio. Le ambizioni devono essere al massimo è lo Scudetto è il massimo. Nei miei anni di professione ne ho viste di tutti i colori, quindi non vedo perché mi debba accontentare. Si guarderà poi ciò che siamo riusciti a fare. Vlahovic? Ci parlerò, nessuna imposizione da parte della società sul suo impiego. Vedrò ciò che farà e quali sono le sue risposte. A giudicare dall’ultima partita le sue intenzioni sono molto chiare”.

Come giocherà la squadra? “Oggi è il primo allenamento per me alla vigilia di una partita. Non vorrei dare notizie agli avversari. Penso ci siano i presupposti per dare seguito a ciò che è stato fatto fino adesso. Ci sono giocatori che preferirebbero giocare in caselle diverse, per questo ci deve essere disponibilità anche mia, per questo si proverà anche qualcosa di diverso”.

Spalletti: “Cremonese? Abbiamo grande rispetto, li affronteremo senza slogan”

Che avversario mi aspetto domani? “Ho visto molte partite di questa Serie A. Poche ne ho viste indirizzate verso una squadra, anche l’ultima del Napoli ad esempio, o l’Inter che ha perso un paio di partite. Noi non siamo nelle condizioni di poter essere presuntuosi di niente. Quindi rispettiamo tutti, senza alcun tipo di slogan. Bisogna sempre lasciare che sia il pallone che scivola sull’erba il messaggio che vogliamo mandare”.

Da che mentalità riparte la squadra? “L’autodisciplina fa la differenza. Ho detto la verità quando dicevo che facevo l’autostop. Ho avuto la possibilità di entrare in tutti gli spogliatoi di tutte la categorie del calcio, sempre con rispetto di tutte le persone che incontravo, dai giocatori ai magazzinieri. Voglio portare dedizione, lavoro, portare amicizia dentro lo spogliatoio. Qualsiasi squadra, con queste qualità, può arrivare ad un livello superiore. Suddividersi le qualità e le difficoltà che possono capitare”.

Le reazioni di Napoli? “Ho lasciato in tutte le città dove ho allenato belle cose. A Napoli è venuto fuori qualcosa di superiore per ciò che abbiamo espresso sul campo e per ciò che abbiamo portato a casa. Rimarrà tutto intatto da parte mia, stamattina dovevo fare le analisi del sangue e mi sono fatto prelevare il sangue dal braccio senza il tatuaggio dello Scudetto, voglio che rimanga intatto. Napoli rimarrà senza nel cuore indipendentemente dalle scelte professionali. Estrapolare ciò che ho detto alla fine della mia avventura… io ho detto che non avrei accettato nessun’altra squadra in quella stagione. Non che avrei smesso di fare l’allenatore perché ho fatto un altro a Napoli. Dopo quella stagione potevo fare altre esperienze e conoscenze. Chi va a prendere quella frase per attaccare… che si sappia che è una cosa decontestualizzata dalla realtà”.

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