Kjaer rivela: “Se Eriksen non ce l’avesse fatta avrei smesso. Il Milan può vincere lo scudetto” | OneFootball

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·15 November 2025

Kjaer rivela: “Se Eriksen non ce l’avesse fatta avrei smesso. Il Milan può vincere lo scudetto”

Article image:Kjaer rivela: “Se Eriksen non ce l’avesse fatta avrei smesso. Il Milan può vincere lo scudetto”

Dall’episodio di Eriksen ad Euro 2021 all’esperienza al Milan: ecco l’intervista completa di Simon Kjaer rilasciata alla Gazzetta dello Sport.

Kjaer in danese ha un suono molto simile a “kaer”, che significa “amato”. Descrive il rapporto con i milanisti? 


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“Io sono tifoso di Milan e Danimarca, alle altre voglio bene: è diverso. I milanisti lo hanno capito”. 

Lo scudetto 2022 riassume tutto. Che ricordi lascia?

“Nel 2022, quando un compagno parcheggiava a Milanello, gli leggevo in faccia la gioia di esserci. La gara con la Lazio diede la spinta decisiva. Ibra creava tensione, in positivo e in negativo. Voleva solo vincere. Pioli è stato molto bravo a capire i momenti e noi a gestire il casino che Ibra creava. A volte dovevi mettergli una mano sulla spalla e dirgli ‘calma, respira’. Zlatan, però, mi ha insegnato tantissimo”. 

Questa alchimia nel 2024-25 non c’è stata. Visto da fuori, che cosa è successo? 

“Per me ci sono stati troppi cambi. A tutti i livelli. Non dico di più perché dovrei parlare di cose che so dai miei amici, e sono questioni riservate. Certo, sono stato male come tutti i tifosi e ora sto molto meglio”. 

Kjaer: “Gabbia il mio erede, Leao può essere del livello di Dembélé”

Com’è il Milan di Allegri? 

“È tornato a essere il Milan. Se porti Modric e Rabiot, torni ad avere esperienza… e l’esperienza è una delle cose più sottovalutate oggi. Per me può vincere lo scudetto perché ha un allenatore giusto. Adesso sai chi comanda. Lo scorso anno, non lo so”. 

Matteo Gabbia è l’erede di Simon Kjaer? 

“Sì, gli voglio bene. Difficile trovare un giocatore più professionale: è pronto a sacrificarsi per il Milan”. 

E Leao? Ha senso chiedergli ancora di essere più continuo?

“Sì, ha senso, glielo chiedo anche io. Rafa può essere uno dei migliori al mondo. Se solo imparasse un po’ da Gabbia… Dembélé ha vinto il Pallone d’oro e Rafa può essere allo stesso livello. Deve sviluppare un 1% al giorno. Per me non è capace di farlo da solo, pochi riescono da soli. Ha bisogno di un allenatore e una società che lo aiutino. Ha 26 anni e a 29 sarà troppo tardi: o ora o non ci arriva. Ci sono tante persone sulle sue spalle e non è facile”. 

Parliamo di derby. È vero che l’Inter nel 2008…? 

“Sì, l’Inter era interessata a prendermi e il Real mandò un’offerta al Midtjylland. Poi mi prese il Palermo”. 

Kjaer: “L’Inter è favorita nel derby, ecco perchè mi sono ritirato”

Chi è favorito domenica? 

“L’Inter gioca in casa, vero? Allora dico 60-40 per l’Inter. In campo c’è equilibrio.”

Basta Milan, parliamo di Simon Kjaer. L’addio al calcio è arrivato dopo sei mesi di inattività. Che è successo? 

“Ho saputo che il Milan non mi avrebbe rinnovato a settembre 2023. Allora ho cominciato a pensare a quali condizioni volessi. Ho avuto un paio di possibilità ma ho capito che avrei dovuto fare compromessi. E con mia moglie ho deciso che, su queste cose, i compromessi non si fanno”. 

Che offerte sono arrivate? 

“Tante, qualcuna in Champions tra Danimarca, Belgio e Olanda. Ma nessuna è stata vicina al sì”. 

È stato difficile smettere? 

“Sì, è stato difficile ma la mia scelta non è stata da un mese all’altro e questo aiuta. Certo, mi mancano gli amici e i compagni”. 

Perché rimanere a vivere in Italia?

“Perché qui stiamo bene. Io ho smesso per i bambini, per portarli a calcio e stare con loro. Finora ho perso più della metà della loro vita”. 

Che famiglia sono i Kjaer? 

“Un casino. Io parlo danese, mia moglie svedese, loro inglese, un po’ di italiano, tutto misto”. 

Kjaer: “Non ho mai rivisto le immagini dell’episodio di Eriksen”

E il lavoro al Midtjylland? 

“Sono nel board. Abbiamo cambiato un allenatore che non perdeva da 18 partite perché volevamo crescere: c’è una grande fame. Ora devo capire se voglio essere ds, dg o altro. Alcuni aspetti del calcio non mi piacciono”. 

Quali? 

“Ci sono troppi interessi. Se io ho un problema con te, te lo dico. Nel calcio spesso non si fa così. E ora capisco il gioco che c’è dietro”.

Che cosa è cambiato il 12 giugno 2021, il giorno dell’arresto cardiaco di Eriksen all’Europeo? 

“Tutto. Se Christian se ne fosse andato, non avrei più giocato. Ho capito che il calcio è il calcio, la vita è la vita. Il calcio è lavoro e passione, la vita è un’altra cosa”. 

Il pensiero torna tutti i giorni? 

“No, non ci ripenso, ma qualche giorno fa mi è successa una cosa. Durante una partita di mio figlio, un ragazzo si è fratturato il polso e l’ambulanza è entrata in campo. Mi sono sentito strano. Però, finché Christian starà bene, io starò bene. Mi hanno spiegato che, in un trauma, alcune cose le ricordi, altre no. Su quel campo eravamo in 40 e tutti insieme abbiamo ricordato quelle ore. Io ora non so quali ricordi siano miei e quali no”. 

Kjaer: “Spero di lavorare per un club in Italia”

Come se in quel cerchio intorno a Christian si fosse sviluppata la memoria di un’unica persona? 

“Sì. I compagni mi hanno detto che se non fossimo stati abbracciati, alcuni sarebbero corsi via. Qualcuno guardava, altri no”. 

Mai rivisto le immagini?

“No. Al massimo qualche frammento dai social”. 

Visto che parliamo di emozioni, scegliamo un flash della carriera per ognuna. Partiamo con felicità. 

“Scudetto con il Milan”. 

Delusione. 

“Mondiale 2022. In Danimarca si dibatteva se andare o no in Qatar. Sembrava di non essere lì per giocare”. 

Spavento. 

“L’Europeo col malore di Christian, chiaro. In Turchia una volta i tifosi avversari hanno invaso il campo per picchiare giocatori e arbitro. Ho visto gli altri che correvano e ho capito che dovevo correre pure io…”. 

Stupore. 

“Quando Theo contro l’Atalanta ha attraversato il campo ed è arrivato in porta…”. 

Dove sarà Kjaer tra cinque anni? 

“Spero qui, lavorando per un club. Magari farò quello che sto facendo col Midtjylland, ma in Italia. Non so se al Milan sia possibile. Farò qualcosa che mi interessa. Proverò col calcio, altrimenti… guarderò altrove”.

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