Calcionews24
·23 August 2025
Klinsmann: «Inter, prendi lui in difesa. Leoni? A 18 anni non sarei mai andato al Liverpool»

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·23 August 2025
Dal 1989 al 1992 Jurgen Klinsmann ha giocato in Italia, vestendo la maglia dell’Inter. Oggi il tedesco propone su La Gazzetta dello Sport la sua visione sulla squadra allenata da Chivu.
LA RICETTA PER RIALZARSI – «Intanto, tra i dolori dell’Inter negli ultimi mesi, io aggiungo anche la perdita del presidente Pellegrini, un papà per noi, proprio nel giorno della finale. Poi per rialzarsi, innanzitutto, bisogna pensare positivo come il club sta facendo con buone idee sul mercato. Già al Mondiale l’atteggiamento era giusto: l’Inter ha dato tutto, ma erano stanchi, soprattutto di testa. Con quel peso addosso non potevano arrivare in fondo…».
LA SCELTA DI CHIVU – «Logica, interessante. Chivu conosce bene la società e l’ambiente ed è intelligente per usare il passato e portarlo nel futuro. L’Inter ha già una filosofia e automatismi che a volte sono stati perfetti: partendo da quelli, il rischio si riduce. Comunque, alla fine, come sempre, tutto dipenderà dalla fame dei giocatori. Bastoni, Barella e gli altri, che qualche anno fa chiamavamo giovani, ora sono nel pieno della maturità: è questo il momento per aggiungere trofei in bacheca».
PIO ESPOSITO – «L’ho osservato con molto interesse, mi pare un ragazzo favoloso, è il futuro dell’Inter e dell’Italia, ma ha davanti attaccanti top come Lautaro e Thuram: penso possa crescere entrando dalla panchina e facendo esperienza. Ma, se non gioca abbastanza, meglio che poi valuti un prestito di un anno altrove magari a gennaio. Il fatto di averlo tenuto è comunque positivo perché ha grande potenziale».
IL CASO LOOKMAN – «Mi spiace molto che non sia arrivato, sarebbe stato perfetto perché è un giocatore di livello europeo e mondiale e si sarebbe incastrato in un grande attacco, in cui forse manca un giocatore con caratteristiche così. Al netto di tutto, è una vicenda davvero triste in cui perdono tutti: perde Lookman che aveva la testa a Milano e chissà come farà a pensare adesso a Bergamo; perde l’Atalanta che poteva chiudere a un prezzo ragionevole e adesso si trova con 50 milioni in meno e un giocatore da recuperare; perde l’Inter che avrebbe avuto un’altra punta super».
GIUSTO TENERE BISSECK – «Benissimo. Anche Bisseck è il presente e deve essere titolare, non solo all’Inter ma anche nella nazionale tedesca. Ha doti eccezionali: è forte fisicamente, è veloce, ma soprattutto ha la testa sulle spalle che ti aiuta ad andare avanti quando fai un errore. Mi è dispiaciuto che nella finale a Monaco non sia entrato prima: penso dovesse entrare in campo già dopo 25 minuti perché serviva cambiare qualcosa, poi è stato sfortunato e si è subito fatto male. Ma per l’Inter è stato importante confermare tutti i big, a partire da Calha».
IL BAYERN DOMINA IN BUNDESLIGA – «Gli arrivi di Tah e Luis Diaz hanno allargato ancora di più la forchetta. Hanno indebolito il loro rivale diretto, il Bayer Leverkusen, che ha perso pure Xhaka e Wirtz, aggiungendo un difensore fortissimo che sarà titolare nella Germania ai prossimi Mondiali. E il colombiano già al Liverpool aveva dimostrato di essere un giocatore fantastico. Per il resto della Bundesliga sarà difficilissimo competere, quasi impossibile».
I SOLDI DELLA PREMIER – «Comprano tutti, pagano cifre enormi. Ho seguito la vicenda di Leoni al Liverpool per 35 milioni: è una questione di soldi, ma anche di scelte personali. Se avessi 18 anni, ci penserei bene prima di andare subito in una big di Premier con il rischio di non giocare: così un ragazzo non cresce e, invece, a quell’età c’è sempre bisogno di giocare».
LEONI ALL’INTER SAREBBE STATO TITOLARE – «Non aveva davanti Van Dijk e Konaté, magari avrebbe avuto tempo per imparare di più. Ma succede anche a giocatori più esperti di finire in panchina in certe grandi squadre: Kim al Bayern rischia di essere chiuso alla lunga da Upamecano e Tah, ed è assurdo che non giochi a un anno dal Mondiale. Io da c.t. della Corea del Sud ho visto quanto è forte. Ecco, fossi un dirigente dell’Inter, penserei a lui: è perfetto lì nella difesa a tre».