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·11 August 2025

Lazio, il ‘drammatico’ dato sui gol che preoccupa Sarri

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Lazio, il ‘drammatico’ dato sui gol che preoccupa Sarri in vista dell’inizio della stagione biancoceleste. Squadra lontanissima da due anni fa

Se la difesa della Lazio ha ritrovato smalto e compattezza, l’attacco rappresenta il vero cantiere aperto, il grande punto interrogativo a pochi giorni dal debutto in campionato contro il Como. La nuova creatura di Maurizio Sarri ha un’identità difensiva chiara, ma là davanti serve ancora trovare la quadra. Il dilemma principale riguarda il centravanti: da un lato c’è Boulaye Dia, giocatore per cui Sarri nutre una predilezione tecnica, riconoscendogli la capacità di interpretare le sue complesse geometrie offensive. Dall’altro, Valentín “Taty” Castellanos, che appare in vantaggio per una maglia da titolare grazie a una preparazione estiva costante, a differenza del senegalese, nuovamente frenato da problemi alla caviglia.

Il tecnico, come riporta Il Messaggero, deve ora trovare il modo di estrarre gol pesanti da due attaccanti che, storicamente, non hanno numeri da capogiro in Serie A. La differenza con il passato è impietosa e certificata dai dati: se la Lazio del 2022/23 poteva contare su un arsenale offensivo da 390 gol complessivi in Serie A, quella attuale si ferma a soli 180, meno della metà. Questa drastica riduzione della potenza di fuoco spiega perché Sarri avesse chiesto un paio di rinforzi offensivi, acquisti resi impossibili dal blocco del mercato imposto al club.


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Questa carenza di esperienza realizzativa sarebbe evidente qualora Castellanos partisse titolare a Como. Con soli 14 gol totali in Serie A (10 l’anno scorso, 4 in quello precedente), si presenterebbe come una delle punte meno prolifiche del campionato. I conti di Dia sono migliori (29 reti tra Lazio e Salernitana), ma la sua condizione fisica resta un’incognita. Per una squadra abituata per anni alle medie realizzative di un cecchino come Ciro Immobile, si tratta di un salto nel vuoto. Spetterà al “Comandante” Sarri risolvere questo dualismo, ma soprattutto inventare un sistema che metta i suoi attaccanti nelle condizioni di essere decisivi, magari per conquistare vittorie di misura, “a corto muso”, come quella ottenuta in amichevole contro il Burnley.

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