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·5 November 2025

Lazio, un paradosso in attacco trascina i biancocelesti: le ali segnano più dei centravanti

Article image:Lazio, un paradosso in attacco trascina i biancocelesti: le ali segnano più dei centravanti

Se gli attaccanti non segnano, spetta alle ali biancocelesti cambiare la partita: questo è quello che è successo contro il Cagliari, match ha vinto grazie alle spettacolari reti di Isaksen e Zaccagni nel secondo tempo che, sulle corsie esterne, hanno trovato la propria linfa vitale per trascinare la Lazio alla risalita della classifica.

La rinascita delle ali

I goal arrivano dalle fasce con un dato che parla chiaro: 7 delle 13 reti complessive sono arrivate da giocatori d’attacco che partono larghi, 53% del totale. In un momento in cui i centravanti faticano, con Castellanos infortunato e Dia in grandi difficoltà offensiva, il Comandante ha scoperto la via più dinamica e imprevedibile per arrivare alla porta avversaria. La sfida vinta contro il Cagliari ha confermato il trend: prima Isaksen, poi Zaccagni, due sigilli speculari per modalità e tempismo. L’ala destra e l’ala sinistra, con movimenti gemelli allo specchio: ricezione larga, taglio verso il centro, tiro a rientrare sul secondo palo. Un copione quasi dal laboratorio, frutto di settimane di lavoro a Formello, oggi sono proprio loro a fare la differenza. Prima ancora dei due, l’esterno Cancellieri era esploso con tre colpi pesanti (uno al Genoa e due al Torino), dimostrando di aver completato la sua trasformazione della promessa incostante al giocatore di impatto. Per i Isaksen, si è trattato solo di confermare la forma fisica e la motivazione dopo la brutta mononucleosi che lo ha colpito e debilitato quest’estate. Zaccagni, invece, si è ripreso Lazio con la personalità di sempre e di un vero capitano trascinatore, dopo un avvio di stagione condizionata da acciacchi e rotazioni.

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