Leoni Liverpool, Cherubini rivela: «Ce lo saremmo voluti godere ancora un po’ ma è un’operazione storica». Poi svela il retroscena su Haaland | OneFootball

Leoni Liverpool, Cherubini rivela: «Ce lo saremmo voluti godere ancora un po’ ma è un’operazione storica». Le sue parole

Federico Cherubini, dirigente del Parma con un passato nella Juventus, ha raccontato alla Gazzetta dello Sport due momenti significativi della sua carriera: la recente cessione di Giovanni Leoni, difensore classe 2006, e il mancato approdo in bianconero di Erling Haaland, oggi tra gli attaccanti più forti al mondo.

Riguardo a Leoni, passato ufficialmente al Liverpool, Cherubini ha sottolineato come il trasferimento rappresenti un’operazione storica per il club che lo ha valorizzato, pur ammettendo il dispiacere di non aver potuto godere più a lungo delle qualità del giovane talento italiano. Sulle tracce del difensore c’era anche il mercato Inter e il Milan. La trattativa con i Reds si è chiusa rapidamente, regalando al difensore un’occasione unica per crescere in una delle realtà più prestigiose del calcio europeo.

Lo sguardo è poi tornato al 2017, quando la Juventus era alla ricerca di un centravanti per la Primavera. In quell’occasione il nome proposto fu quello di Haaland, all’epoca giovanissimo al Molde. I bianconeri avevano trovato un’intesa economica ma non sulla formula, e nonostante ulteriori tentativi la concorrenza e l’aumento del prezzo fecero sfumare l’affare. Poche settimane dopo, l’attaccante norvegese si mise in luce con una prestazione clamorosa, iniziando la scalata che lo ha portato ai vertici del calcio mondiale.

Un rimpianto inevitabile, ma anche la conferma di quanto i dettagli possano cambiare il destino di una trattativa.

SU LEONI AL LIVERPOOL – «Ci saremmo voluti godere un po’ di più Leoni, però la cessione al Liverpool è un’operazione storica per noi».

SULL’AFFARE SFUMATO PER HAALAND ALLA JUVE – «Era l’autunno del 2017 e cercavamo un centravanti per la Primavera. Il nostro scout Crovari ci segnalò questo ragazzo norvegese che iniziava ad affacciarsi alla prima squadra del Molde. Trovammo l’accordo sulla cifra, non sulla formula. Lo invitammo a Torino, a gennaio insistemmo. Tornai in Norvegia nel giugno 2018, nei giorni di CR7 alla Juve, e dopo due settimane fece 4 gol i una partita e da lì è arrivato il mondo. Concorrenza e prezzo erano aumentati. Resta un rimpianto, ma in quel momento abbiamo fatto il massimo».