Calcionews24
·18 February 2025
Lopetegui: «Dovevo andare al Milan, non so cosa sia successo. Col Feyenoord può passare. Ci sono ragioni precise se la Spagna vince l’Europeo e le Olimpiadi»
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·18 February 2025
Inghilterra prima nel ranking, Spagna seconda a precedere l’Italia, una classifica che a oggi impedirebbe alla nostra Serie A di confermare la quinta squadra nella prossima Champions League. Della competizione e di altro ha ragionato su La Gazzetta dello Sport Julen Lopetegui, che è stato anche Ct della nazionale iberica, esonerato prima del Mondiale del 2018.
CANDIDATO ALLA PANCHINA DEL MILAN PRIMA DI FONSECA – «Si fa vivo il Milan e io sono felicissimo. Club storico e attraente, campionato che mi è sempre piaciuto e l’ho sempre seguito affascinato dalla maniera di intendere il fútbol come un gioco collettivo. Arrigo (Sacchi, ndr) ha stimolato fortemente la mia curiosità, mi ha ispirato, l’ho studiato e ho avuto la fortuna di conoscerlo. La trattativa avanza bene, poi si ferma di botto. Non sta a me indicare e commentare le ragioni dello stop».GLI PIACE LA NUOVA CHAMPIONS – «Sì. Per ora è attrattiva, emozionante e intensa, l’incertezza dell’ultima giornata è stata storica, tutti o quasi lottavano per qualcosa. Poi bisognerà vedere sul medio periodo».MILAN-FEYENOORD – «Oggi in Champions quasi tutte le squadre sono in grado di creare problemi all’avversario. E ci sono campionati meno esigenti che permettono di far crescere i giovani e competere al meglio in Europa. Il Feyenoord ha cambiato allenatore e ha visto Gimenez passare al Milan, due colpi notevoli ma evidentemente la struttura era solida, lo si è visto all’andata. Ma il Milan ha le qualità per rimontare».L’EGEMONIA DELLE SQUADRE SPAGNOLE – «In Spagna da tempo oltre alla tecnica, fondamentale, si cura molto la conoscenza del gioco, cosa che aiuta il singolo al momento di prendere delle decisioni. Si formano ragazzi molto completi fisicamente, tecnicamente e tatticamente. A queste tre caratteristiche nel calciatore spagnolo negli ultimi anni si è unita una crescita rilevante in termini di competitività: è più forte, sopporta meglio la pressione e prende la decisione giusta nei momenti difficili. C’è una grande scuola che fomenta il gioco collettivo cementandone le basi. I successi della Spagna all’Europeo e all’Olimpiade la scorsa estate sono figli di questa filosofia: grande tecnica di base al servizio del gruppo».