Calcionews24
·25 October 2025
Malesani: «Pioli? Credo che il problema alla Fiorentina sia questo»

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Alberto Malesani, vincitore della Coppa UEFA col Parma e riconosciuto precursore tattico, su La Gazzetta dello Sport analizza il momento di Fiorentina e Bologna, due piazze che ha vissuto da tecnico. Con la sua visione acuta, elogia Vincenzo Italiano, critica le incertezze di Stefano Pioli e indica i giocatori chiave per entrambe le squadre.
VINCENZO ITALIANO – «Ita è bravo. Molto bravo. Non c’è niente da dire. Lo ha dimostrato, sbaglia raramente, sa mettere quello in cui crede a disposizione dei giocatori, ha un’idea precisa e coraggio. Ovviamente gli faccio un grande in bocca al lupo per la guarigione: Vincenzo Italiano, Ita, incide, evidentemente anche da lontano…».
STEFANO PIOLI – «Stefano Pioli? Ho l’idea che non sia ancora riuscito a trovare il suo undici, la base dalla quale partire. E magari nemmeno l’assetto per poter decollare. Ma ehi, calma, parliamo di un bravo allenatore che guida una squadra forte, quindi…»
LE VITTORIE IN COPPA IN SETTIMANA – «Una spinta emozionale enorme. Il Bologna sta esprimendo un calcio più internazionale anche per il fatto che Italiano sa preparare sfide-duelli, l’uno contro uno, quelle in cui o la va o la spacca; nelle finali con la Fiorentina fu anche sfortunato ma la Coppa Italia vinta la stagione scorsa dimostra il suo ottimo lavoro. Lo conosco bene: era già un giocatore che “leggeva”, studiava, molto attento alle situazioni tattiche, intelligente, oltre che importante».
IL MOMENTO VIOLA – «Non dimentichiamoci di una cosa: Pioli è Pioli un allenatore che ha saputo dimostrare qualcosa eh… Credo che l’ambiente gli voglia comunque bene, e questo è assolutamente importante. Ma se non vinci succede così, ti criticano, Firenze poi è particolarmente umorale. Il concetto legato al fatto dell’essere benvoluto è comunque un aspetto da non trascurare: per uscirne presto e anche bene può aiutare. E anche molto. L’ultima posizione in classifica? E’ stato anche sfortunato, non dimentichiamolo, ma riparliamone fra 4-5 giornate del dove sarà la Fiorentina: credo non certamente lì…»
LA DIFFERENZA TRA I DUE CLUB – «Ho l’impressione che Pioli debba ancora ingranare, quindi inquadrare il gruppo di riferimento attorno al quale costruire definitivamente, col quale sviluppare le proprie idee. E forse anche il modulo giusto per far sì che tutto si esprima al meglio. Ma Firenze è questa, o ti ama o ti odia: io ho avuto la fortuna di essere amato ma il popolo fiorentino, più di quello bolognese, ama divertirsi. A Bologna piace il bel calcio ma se non succede non ne fa una tragedia; Firenze, invece, se non c’è il divertimento non ti perdona. Quanto ai rossoblù c’è una persona in società che lavora benissimo e anche in silenzio: trovando primi attori e co-protagonisti alla perfezione, quindi titolari e validissime alternative, si chiama Giovanni Sartori e non lo scopro certamente io».
I GIOCATORI DETERMINANTI – «Scelgo Moise Kean sicuramente: mi piace, mi piace davvero molto. L’anno scorso con Raffaele Palladino ha avuto grossi benefici, ha momenti in cui è assolutamente dominante, ma gli altri devono aiutarlo ad esserlo sempre, a far sì che possa mettere in moto la propria macchina che è fra le migliori. Nel Bologna ci sono tanti giocatori che sceglierei, mi faccia pensare un attimo… Riccardo Orsolini vive anni ottimi, Santiago Castro mi piace molto, Odgaard sa essere importantissimo; ma alla fine scelgo quel giocatore del quale “Ita” fa quasi mai a meno, Remo Freuler: un maestro, c’è sempre e comunque, anche quando non lo vedi».









































