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·25 September 2025

Materazzi: «Chivu non era la prima scelta dell’Inter. Ma è stato intelligente perché…»

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Materazzi: «Chivu non era la prima scelta dell’Inter. Ma è stato intelligente perché…». Le dichiarazioni dell’ex difensore nerazzurro

In un momento delicato per l’Inter, con il tecnico Cristian Chivu al centro di alcune critiche per la gestione della squadra, una voce autorevole del passato nerazzurro si è alzata in sua difesa. È quella di Marco Materazzi, ex compagno di squadra e compagno di trionfi nel Triplete del 2010, che in un’intervista a Cronache di Spogliatoio ha spezzato una lancia a favore dell’allenatore rumeno.

“Matrix” ha rispedito al mittente l’accusa di inesperienza, sottolineando come il percorso di Chivu sia stato, al contrario, metodico e completo. «Cristian ha fatto i passaggi che doveva fare. In tanti dicono che sia inesperto, ma lui è cresciuto nell’Ajax e ha fatto lo stesso percorso all’Inter come tecnico delle giovanili – il punto di vista di Matrix -. Poi è arrivato al punto in cui ha detto in maniera matura e intelligente: ‘mi fermo e aspetto’».


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Un’attesa che, secondo Materazzi, è stata premiata prima con una difficile ma formativa esperienza in Serie A e poi con la grande chiamata dell’Inter. «E ha avuto la fortuna di essere chiamato dal Parma, in Serie A: lì ha fatto poche partite, è vero, ma è riuscito a salvare la squadra. Quindi è arrivata la grande chance: Cristian non era la prima scelta dell’Inter per il dopo-Inzaghi, ma non essendoci stati gli incastri giusti il club ha deciso di dargli la possibilità di allenare».

Infine, un ritratto più intimo, che distingue l’uomo dal calciatore. Materazzi ricorda come Chivu fosse già un leader tattico in campo, pur con un approccio diverso rispetto ad altri “allenatori in campo” come Cambiasso. «In campo, Chivu era già un allenatore, ma fuori dal campo non era mentalizzato come altri tipo giocatori tipo Cambiasso. Dopo l’allenamento, il Cuchu veniva lì e ti dava le spiegazioni».

La difesa di Materazzi è a tutto tondo: Chivu non è un improvvisato, ma un professionista che si è guadagnato la sua opportunità passo dopo passo. Un invito alla pazienza e alla fiducia verso un allenatore che, secondo chi lo conosce bene, ha tutte le carte in regola per guidare l’Inter.

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